«James, il fato ci riporta ogni volta insieme». Con queste parole ha inizio il trailer di No Time to Die, 25esimo film dedicato alla spia più famosa della storia del cinema (e ultimo con Daniel Craig) che approderà in sala il prossimo 30 settembre. A pronunciarle è Ernst Stavro Blofeld, villain già visto in Spectre e interpretato dal premio Oscar Christoph Walz.
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Se James Bond ha rappresentato una vera icona del grande schermo, grazie anche al fascino degli attori che lo hanno interpretato, un elemento cardine della saga è rappresentato proprio dai super cattivi. Nomi altisonanti e spesso frutto di giochi di parole, caratteristiche fisiche distintive e sfondi esotici hanno fatto sì che questi personaggi dessero vita a una vera etichetta, il “Bond villain”. In attesa di scoprire il nuovo antagonista, interpretato dal premio Oscar Rami Malek, ecco i migliori cattivi scelti dalla Bbc.
James Bond, gli otto villain più emblematici della saga
1. Rosa Klebb (Lotte Lenya), Dalla Russia con amore (1963)
«Tozza, accigliata, appassionata di uniformi militari sciatte e scarpe scomode con lame avvelenate». Così la Bbc presenta Rosa Klebb, villain del film Dalla Russia con amore, uscito nell’ormai lontano 1963. L’antagonista principale di Bond/Sean Connery si presenta come una caricatura sciovinista delle donne dietro la cortina di ferro in piena Guerra Fredda. Sebbene nei romanzi di Ian Fleming fosse una ufficiale del Cremlino, al cinema la donna lavora assieme al suo team per un’organizzazione segreta di nome Spectre. Un revisionismo storico operato dalla produzione per slegare la saga “bondiana” dalla politica che però ha solo diviso la critica e il pubblico. Senza nulla togliere all’interpretazione di Lotte Lenya.
2. Auric Goldfinger (Gerte Fröbe), Goldfinger (1964)
Un anno dopo aver sconfitto Rosa Klebb, Sean Connery è costretto a vedersela con un nuovo supercriminale. Auric Goldfinger, che al cinema ha il volto di Gerte Fröbe, è un terrorista che intende rubare l’oro di Fort Knox e renderlo inutilizzabile sfruttando una bomba batteriologica. Un’aggiunta scenica – nel libro infatti Goldfinger era un semplice ladro con manie di ricchezza – che intendeva colpire il pubblico facendo leva sulla paura delle armi atomiche. Già l’acclamato regista Stanley Kubrick, quello stesso anno, con il suo Il dottor Stranamore aveva affrontato il tema della corsa agli armamenti durante la Guerra Fredda. Bond non poteva rimanere indietro.
3. Sir Hugo Drax (Michael Lonsdale), Moonraker (1979)
La saga di James Bond è sempre stata attenta a cosa accadeva nel mondo di Hollywood. L’uscita – e il conseguente successo – di Star Wars nel 1977 presentò una nuova prospettiva per la superspia: andare nello spazio. Ecco che allora nel 1979 si ideò Moonraker, dove Bond/Roger Moore strizzava l’occhio a tutti i fan di Luke Skywalker. Quell’anno la Nasa annunciò il progetto per un nuovo Space Shuttle e la produzione decise di cogliere la palla al balzo. Sir Hugo Drax, villain interpretato da Michael Lonsdale, diventa proprio il progettista di una navicella che Bond è costretto a fermare. «Volevamo lanciare Moonraker in contemporanea con il decollo dello shuttle», ha dichiarato alla Bbc il direttore degli effetti visivi, Peter Lamont. «Un guaio al motore fece però tornare la missione indietro di due anni e il nostro film, da “realtà scientifica”, divenne “fantascienza”».
4. Franz Sanchez (Robert Davi), Vendetta privata (1989)
Timothy Dalton interpreta per la seconda e ultima volta James Bond in Vendetta privata, uscito nel 1989. La Guerra Fredda è ormai alle spalle e una nuova generazione di eroi d’azione statunitense sta facendo breccia nel mondo del cinema. È tempo per Bond di rinnovarsi e, anche qui, lo fa sfruttando il suo antagonista. Villain del film è il Franz Sanchez di Robert Davi, signore della droga latino-americano intenzionato più al contrabbando di stupefacenti che al dominio del mondo. Un contesto decisamente più ristretto, che riporta Bond sulla Terra.
5. Alec Trevelyan (Sean Bean), GoldenEye (1995)
La prima nemesi del Bond di Pierce Brosnan è Alec Trevelyan. L’uomo, interpretato da Sean Bean, è un ex agente dell’MI6 che ha cambiato schieramento dopo essere stato tradito dal governo britannico. Di origine cosacca, non ha dimenticato la resa dei suoi compatrioti alla Gran Bretagna dopo aver combattuto i russi nella Seconda guerra mondiale. Allo stesso modo, è ben saldo nella sua mente il tradimento degli inglesi che rispedirono i cosacchi nelle braccia di Stalin condannandoli a morte certa. Qui la saga di James Bond riporta in auge un tema che occupò le pagine dei giornali inglesi per settimane, dato che si ritenne che alcuni funzionari del governo fossero realmente implicati nella vicenda.
6. Elliot Carver (Jonathan Pryce), Il domani non muore mai (1997)
Passano solo due anni e Pierce Brosnan è costretto a indossare nuovamente lo smoking per affrontare il crimine. Il suo antagonista ne Il domani non muore mai è Elliott Carver, magnate dell’imprenditoria con il volto di Jonathan Pryce. Ispirato liberamente alle figure di Rupert Murdoch e Robert Maxwell, ritiene che «le parole sono le nuove armi, i satelliti la nuova artiglieria». Un villain che, con il passare del tempo, si è fregiato anche del titolo di “pioniere delle fake news” dato che mirava a scatenare il caos e una potenziale terza guerra mondiale in cambio di favori o ricompense in denaro sfruttando la rete satellitare.
7. Raoul Silva / Tiago Rodriguez (Javier Bardem), Skyfall (2012)
Dai satelliti al computer non sempre il passo è breve. Per James Bond e i suoi antagonisti ci sono voluti 15 anni, ossia il tempo trascorso da Il domani non muore mai a Skyfall, quarto film con Daniel Craig. E come sempre, l’attenzione per le uscite parallele in sala non manca. Stretto tra The Social Network (2010), che ha raccontato la nascita di Facebook, e The Fifth Estate (2013), che ha affrontato quella di WikiLeaks, il film ha come co-protagonista Javier Bardem nei panni di Raoul Silva, un cyberterrorista che era solito lavorare per l’MI6. È lui infatti ad attaccare i suoi ex datori di lavoro, pubblicando in rete le identità degli agenti sotto copertura e aizzando il mondo del crimine.
8. Ernst Stavro Blofeld / Franz Oberhauser (Christoph Waltz), Spectre (2015)
Giungiamo così all’ultimo capitolo finora apparso al cinema, Spectre. Qui il villain può vantare un vero pezzo da novanta del cinema contemporaneo, ossia quel Christoph Walz capace di vincere ben due Oscar sotto la direzione di Quentin Tarantino. Il suo personaggio, Ernst Stavro Blofeld, è una della nemesi più durature di Bond: è il capo della Spectre, agenzia segreta contro cui la super spia britannica ha combattuto sin dai tempi di Sean Connery. Il piano si sposta sulla sfera personale, dato che Blofeld si presenta come il fratello adottivo di Bond dimenticato dal padre e vissuto sempre all’ombra degli altri. Un cambiamento che, secondo la Bbc, ha fatto entrare la saga bondiana nell’universo delle fiction pulp moderne. E chissà cosa ci aspetta fra meno di un mese, con l’uscita di No Time To Die, che segna l’addio al personaggio di Daniel Craig.