J-Ax torna a denunciare le minacce ricevute dai no vax: «Vogliono cercarmi, bastonarmi, investirmi e riempirmi di botte», dice in un video postato sul suo profilo Instagram parlando dell`aggressività dei gruppi Telegram dei negazionisti. Il rapper evidenzia il fatto che si stiano radicalizzando, ma visto che sono bianchi, non neri, e non parlano arabo, «ad alcuni politici fa comodo trattarli come goffi svalvolati».
L’appello ai politici
«Non è la prima volta – aggiunge – in passato ho anche ricevuto foto di proiettili. Se queste cose le avessero scritte e fatte persone con una tonalità di carnagione più scura della mia, e che magari parlano arabo, ho il presentimento che i carabinieri sarebbero intervenuti per entrargli a casa sfondando le finestre». Poi si rivolge ai politici: «Quando la politica capirà che siamo di fronte a un gruppo di terroristi che si sta radicalizzando, sarà, come sempre, troppo tardi. Solo quando sarà troppo tardi e a quel punto a pagare, spero, ci saranno le persone che dal Parlamento stanno facendo il tifo e proteggono questi anti-italiani. Si sono anti-italiani perché più spazio hanno e più rallenteranno il rilancio del nostro Paese».
Il rapper spiega che capisce la paura che «hanno le persone che non vogliono vaccinarsi. Cosa credete? Che noi che siamo vaccinati non abbiamo avuto dubbi? Non ci siamo detti ‘Magari la sfiga che qualcosa vada storto capita proprio a me’». Però insiste su un punto fondamentale: «Ma l`abbiamo fatto, perché è un dovere civico, certo per la nostra salute, ma anche per difendere la vostra di salute, la salute del Paese e del mondo».
E punta il dito contro i negazionisti che «sono solo dei privilegiati, che non hanno mai visto cosa fa il Covid e poi leggiamo di dottori che parlano di negazionisti del Covid attaccati a qualche respiratore che chiedono, implorano il vaccino». Il rapper ha avuto il Covid in casa, e ha perso anche qualcuno di importante: il padre di Jad (degli Articolo 31, ndr) è morto di Covid. E conclude: «Nessuno vuole togliere la libertà di nessuno, si tratta solo di rispettare la vita, il dolore e la morte delle persone, perché questo è il Covid».