Come reso noto dall’associazione Mor Dayanisma, tra le donne arrestate due giorni fa a Istanbul, durante una manifestazione nella giornata internazionale sulla violenza contro le donne, figura una giovane italiana. La ragazza, che si chiama Dalila Procopio, sta bene e sarà presto trasferita in un centro di rimpatrio.

Lo ha detto all’Ansa un’avvocatessa tra le attiviste che hanno organizzato la dimostrazione: Dalila Procopio si trovava in Turchia da qualche mese con un visto turistico, ha aggiunto. L’ambasciata di Ankara e la sede diplomatica di Istanbul, spiegano al ministero degli Esteri, sono in continuo contatto con le autorità turche e con il padre della giovane.
📍İzmir /Alsancak
25.11.2022
Kadınlar yürüyor, mücadele büyüyor!#25Kasım#İzmir#YaşasınKadınDayanışması pic.twitter.com/LkOAa0xRXA
— MorDayanışma (@DayanismaMor) November 26, 2022
Secondo la polizia turca il suo visto turistico è scaduto
Dalila Procopio aveva passato un periodo in Turchia come studentessa Erasmus e, dopo il rientro in Italia, era tornata a Istanbul a settembre con un visto turistico. La polizia le contesta il permesso di soggiorno che sarebbe scaduto il 14 agosto: il padre ha assicurato al Corriere della Sera che la figlia è in regola e il suo visto scade a dicembre. Presto dovrebbe essere espulsa dal Paese.
Dalila Procopio adesso rischia l’espulsione dal Paese
A lanciare l’allarme sul fermo di un paio di manifestanti straniere (oltre alla giovane italiana, c’è anche una donna proveniente dall’Azerbaigian) era stata poche l’associazione turca Mor Dayanisma (“Solidarietà viola”), che aveva lanciato l’appello a diffondere la notizia, affinché le due fossero rilasciato e non espulse dal Paese. Le due donne sono state fermate durante una manifestazione non autorizzata in piazza Taksim, alla quale hanno partecipato centinaia di persone, rispondendo all’appello della “Piattaforma per il 25 novembre”, un insieme di movimenti femministi, intonanando in turco e curdo lo slogan delle proteste iraniane “Donna, vita, libertà”.