Un promontorio tra Napoli e Sorrento, una villa all’Olgiata, immobili e terreni a Rimini e Milano, più lussuosi possedimenti a Venezia. È davvero immenso il patrimonio italiano del direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, allontanato dalla Scala di Milano per non aver preso le distanze dall’invasione all’Ucraina, ordinata dall’amico (e mecenate) Vladimir Putin. A rintracciare i suoi beni lungo lo Stivale è l’ultima video-inchiesta del team di Aleksej Navalny, l’attivista condannato a nove anni di carcere e già in cella da 15 mesi.

Dal promontorio nella penisola sorrentina ai palazzi di Venezia, le ricchezze di Gergiev
Gergiev possiede un intero promontorio nel comune di Massa Lubrense, nella penisola sorrentina. Totale 5,6 ettari di «mare, rocce, verde: una bellezza incredibile», spiegano i responsabili delle inchieste del team di Navalny. All’Olgiata, periferia nord di Roma, il direttore d’orchestra possiede una lussuosa residenza con 18 camere da letto e, ovviamente, piscina. Numerose le proprietà di Gergiev sparse lungo la riviera adriatica: a Rimini ha campi da baseball, un camping e un luna park, più un bar, il ristorante Hamerica’s e altri fabbricati. 100 gli ettari di terreno a Rimini, 80 quelli posseduti da Gergiev a Milano. E poi c’è Venezia, la città in cui il suo patrimonio fa più impressione: in Laguna il direttore d’orchestra è proprietario di Palazzo Barbarigo, con la facciata decorata da mosaici in vetro di Murano, e di un altro palazzo cinquecentesco da almeno 20 milioni di euro. Ad essi si aggiungono il ristorante Quadri, attivo dal 1775, più vari locali in Piazza San Marco.

Gergiev, per il team Navalny è «ladro e codardo»
Come ricostruito dal team di Navalny, che ha definito Gergiev «ladro, truffatore e codardo», il direttore d’orchestra è riuscito a costruire il suo impero immobiliare grazie a un lascito dell’arpista giapponese Yoko Nagae, a sua volta ereditiera del conte Renzo Ceschina, benefattore del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, diretto da Gergiev. Yoko Nagae, vicinissima al maestro, aveva vissuto a lungo a Venezia, città dove è scomparsa nel 2015 a 83 anni di età. Alcuni dei questi beni trasmessi a Gergiev (che avrebbe già venduto immobili milanesi per 47 milioni di euro) direttamente, altri a società a lui riconducibili, come Commercio Edilizio Srl: il team di Navalny si è procurato gli atti di registrazione presso la Camera di Commercio, in base a cui il direttore d’orchestra risulta per di più cittadino olandese. Non solo Italia per Gergiev, comunque: possiede infatti anche appartamenti a New York, Mosca e San Pietroburgo, una dacia a Repino, più altre proprietà, che avrebbe acquistato stornando via via soldi da una fondazione di beneficenza a suo nome: «Ha sostenuto silenziosamente e umilmente l’operazione in Ucraina. Ed è stato ricompensato», ha dichiarato il team di Navalny, sottolineando che a marzo Vladimir Putin gli ha assegnato anche la direzione del Teatro Bolshoj di Mosca.