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Italia, mancano gli attaccanti: Mancini pre-convoca Mateo Retegui e Andrea Compagno

Mateo Retegui e Andrea Compagno giocano nel Tigre, in Argentina, e nell’FCSB, in Romania. Il primo potrebbe diventare il prossimo oriundo della nazionale, mentre il secondo, palermitano classe ’96, si fa notare a suon di gol. Mancini deve far fronte a una vera e propria emergenza in avanti.

9 Marzo 2023 15:59 Redazione
Italia, mancano gli attaccanti: Mancini pre-convoca Mateo Retegui e Andrea Compagno. L'oriundo e il palermitano potrebbero debuttare in azzurro

La nazionale italiana, che non ha ancora digerito l’assenza per la seconda volta consecutiva ai mondiali di calcio, si prepara a tornare in campo in gare ufficiali. Lo farà il 23 marzo a Napoli, contro l’Inghilterra, nel primo match valido per la qualificazione ai campionati europei, di cui detiene il titolo dopo la vittoria nell’estate 2021. Una gara importante per gli azzurri guidati dal ct Roberto Mancini, che però deve fronteggiare una vera e propria emergenza. Mancano tanti calciatori nel reparto avanzato, tutti per infortunio o in un momento poco felice della propria carriera. E così nei pre-convocati spunta il nome di Mateo Retegui, argentino del Tigre pronto a diventare il prossimo oriundo della nazionale azzurra. Accanto a lui anche Andrea Compagno, palermitano classe ’96 attualmente in Romania all’FCSB.

Chi è Mateo Retegui, argentino di origini italiane

Mateo Retegui è un attaccante classe ’99, argentino ma di origini italiane. La sua carriera è partita dalle giovanili del River Plate, ma è con il Boca Juniors che debutterà tra i professionisti nella stagione 2018-2019. Guillermo Barros Schelotto, infatti, pochi mesi prima del 17 novembre 2018 lo promuove in prima squadra e dopo un lungo periodo di allenamenti e partitelle fa il suo debutto, giocando soltanto un minuto. Poi il passaggio all’Estudiantes, dove giocherà 18 mesi: 29 gare e 5 gol all’attivo. A fine 2020 un altro prestito, stavolta al Talleres di Cordoba, dove colleziona invece 61 presenze con 7 reti e 4 assist. Poco, almeno fino all’arrivo al Tigre. Qui Retegui esplode: 29 gol in 49 partite in totale, di cui 6 su 6 in questa stagione. Lo chiamano El Chapita, in onore del padre, soprannominato El Chapa.

Italia, mancano gli attaccanti: Mancini pre-convoca Mateo Retegui e Andrea Compagno. L'oriundo e il palermitano potrebbero debuttare in azzurro
Mateo Retegui (Getty)

Chi è Andrea Compagno, palermitano classe ’96

Al fianco di Mateo Retegui nell’elenco dei pre-convocati, figura anche il nome di Andrea Compagno. Anche lui è una novità e non gioca attualmente in Italia. Palermitano classe ’96, è con la maglia del Palermo che inizia a giocare a calcio, passando poi al Catania. Svincolato, finisce per approdare in Serie D, vestendo le maglie di Due Torri, Pinerolo, Argentina, Borgosesia e Nuorese. Nel 2018 arriva al Tre Fiori, una delle squadre principali di San Marino ed è lì che la carriera decolla, con 41 presenze e 37 gol, giocando anche i preliminari di Europa League. Lo nota nel 2021 il Craiova che lo porta in Romania. In due anni segna 26 gol e passa durante la scorsa estate all’FCSB, dove gioca attualmente. Nella stagione in corso ha firmato 16 reti in 25 partite, a cui si aggiunge anche un sigillo in Conference League.

Italia, mancano gli attaccanti: Mancini pre-convoca Mateo Retegui e Andrea Compagno. L'oriundo e il palermitano potrebbero debuttare in azzurro
Andrea Compagno (Getty)

Mancini sull’emergenza in avanti: «Problemi seri»

In un’intervista al Messaggero, Roberto Mancini aveva spiegato il momento degli attaccanti italiani: «I problemi sono seri. Immobile è ko, Raspadori in forse. Ci sono grossi interrogativi. I nostri attaccanti centrali, quasi tutti, hanno giocato pochissimo negli ultimi mesi. Non ne abbiamo uno che sia un titolare, fatta eccezione per Gnonto, impiegato un po’ di più nel Leeds e può agire da punta centrale. Ma per il resto, siamo messi male: pure Scamacca è reduce da un infortunio, Belotti gioca poco. In difesa e a centrocampo le soluzioni ci sono. E lì in attacco che abbiamo problemi ma non perché non ci siano talenti. Ma devono giocare. E non giocano. Compagno? Lo seguo da due anni, peraltro gioca sempre e fa pure gol. Kean? Gioca in un ruolo dove siamo carenti. È giovane, la speranza è che migliori».

 

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