Italians do it better, recitava uno slogan piuttosto riuscito. Sui cento metri piani, agli Europei di calcio e nell’affrontare la pandemia. Lo ha detto persino Angela Merkel, in uno degli ultimi discorsi da cancelliera tedesca, mentre la Germania era stretta nella morsa del virus. «Mi sentirei meglio a essere nella loro situazione», ha affermato parlando dell’Italia mentre indirettamente disponeva nel suo Paese il lockdown di fatto per i non vaccinati, prevedendo anche l’obbligo del Green pass rafforzato per tutte le attività considerate non essenziali. Un’investitura internazionale diventata abitudine in un 2021 che ha rilanciato l’immagine dello Stivale nelle insolite vesti di modello da seguire. Da una simile prospettiva, persino l’ultimo strappo con Bruxelles, che impone il tampone per chi, pur vaccinato con due dosi, entra in Italia da uno Stato Ue, potrebbe essere letta come l’ennesima intuizione vincente. La Commissione europea, pur ribadendo la legittimità del provvedimento, ha strigliato il nostro Paese per un eccesso di zelo che ha, però, lo scopo prevenire la diffusione di Omicron, già responsabile di molti contagi oltre confine. Se l’accortezza farà scuola è presto per dirlo, ma i precedenti lasciano poco spazio all’interpretazione.
The Economist, perché l’Italia è il Paese dell’anno
Lo ha capito il The Economist, ultimo in ordine cronologico a incoronare l’Italia. «È il Paese dell’anno», ha scritto il settimanale britannico che appartiene a Exor, holding della famiglia Agnelli-Elkann. Merito, appunto, del governo Draghi, capace di cambiarne il volto, ma soprattutto il passo. «Non si può negare siano migliori di un anno fa, grazie anche a un premier competente e rispettato a livello internazionale». Un riconoscimento dovuto «non per l’abilità dei suoi calciatori, che hanno vinto l’Europeo, né per le sue pop star, che hanno trionfato all’Eurovision Song Contest, ma per la sua politica». Motivo per cui, spiegano contestualmente, «la stabilità potrebbe venir meno se il primo ministro lasciasse l’incarico per diventare presidente della Repubblica».
The winner we chose acquired a competent, respected prime minister in 2021. It has a high covid vaccination rate and its economy is recovering more speedily than those of its neighbours https://t.co/zn3rUkZxGc
— The Economist (@TheEconomist) December 16, 2021
Mario Draghi uomo più potente d’Europa per Politico.eu
Un po’ quello che sostiene Politico.eu. «Mario Draghi è lontano dai partiti, vicino all’Europa, stimato dagli Stati Uniti e amato dall’opinione pubblica», l’identikit dell’uomo più potente d’Europa è tracciato in fretta. E ancora: «Un tecnocrate, ha dato una mano ferma alla politica nazionale. Ma anche un leader che potrebbe trascinare il Paese nel cuore degli affari europei». Insomma, «la più grande tranche dei fondi derivanti dal Next Generation Eu» non poteva essere gestita da mani migliori. Precursori, anni fa, furono i giornalisti del Time. Era il tempo della presidenza della Banca centrale europea e del celebre «whatever it takes», con cui il 26 luglio 2012 Draghi annunciò che si sarebbe fatto il possibile per salvare l’Euro dai processi speculativi in corso.
The most powerful person in Europe is:
Mario Draghi.
Governing Italy as a technocrat, he’s brought a steady hand to national politics. But he is also a leader that could drag the country into the heart of European affairs.
Read more here: https://t.co/4pCgpC0rCw#POLITICO28 pic.twitter.com/ME3nlCAqbE
— POLITICOEurope (@POLITICOEurope) December 8, 2021
I successi italiani nello sport celebrati dall’Équipe
Esecutivo sugli scudi, dunque, come lo sport reduce da un anno monstre. A dirlo, in modo esplicito, i cugini francesi, mai troppo generosi nei confronti degli italiani. Stavolta, però, l’evidenza era troppa per lasciarla sprofondare sotto traccia. Sulla copertina dell’Équipe, allora, ecco spuntare un gigantesco tricolore su cui si stagliano i protagonisti di 2021 da sogno. C’è Matteo Berrettini, finalista a Wimbledon nel giorno in cui Roberto Mancini trascinava gli Azzurri sul tetto d’Europa. Lo stesso, qualche mese dopo avrebbe fatto Paola Egonu, riscattando con l’alloro continentale un’Olimpiade sottotono. A Tokyo la copertina fu, per motivi diversi di Marcell Jacobs e Federica Pellegrini. Oggi è ancora così.
MERCI @FredGala1 @lequipe per gli amici francesi che dedicano il magazine del sabato all’Italia MAGICA dello SPORT #IlCircolodeglianelli diventa Le Grand Cercle des Jeux. “L’ANTI-TELE”torna il 21 dicembre SOLO SU @rai2 dalle 21.20 ovviamente puntiamo al trend topi con @Danton70 pic.twitter.com/tIBOgRKBoU
— AlessandraDeStefano (@destefanoaless) December 11, 2021