L’Istituto Nazionale di statistica ritiene che la variazione statistica acquisita del Pil 2021 sia in crescita del 6,1%.
Istat stima che il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato del 2,6 per cento rispetto al trimestre precedente e del 3,8 per cento in termini tendenziali. Istat precisa poi che i tre mesi in esame hanno avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2020. La variazione acquisita per il 2021 è pari a +6,1 per cento.
Istat, la variazione congiunturale
Secondo l’Istat, la variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta.
«Dopo un secondo trimestre del 2021 in forte recupero, nel terzo trimestre dell’anno l’economia italiana ha registrato una crescita ancora molto sostenuta. Il risultato ha beneficiato, per il secondo trimestre consecutivo, di un forte recupero del settore dei servizi di mercato, il più penalizzato dalla crisi, e di una crescita dell’industria» scrive l’Istat a commento dei dati del prodotto interno lordo relativi al periodo luglio-agosto-settembre.
Istat, le stime sull’inflazione
Secondo le stime preliminari dell’Istat, a ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,6 per cento su base mensile e del 2,9 per cento su base annua (da +2,5 per cento del mese precedente). L’ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell’inflazione è in larga parte dovuta, anche nel mese di ottobre, ai prezzi dei Beni energetici (da +20,2 per cento di settembre a +22,9 per cento) sia a quelli della componente regolamentata (da +34,3 per cento a +37,0 per cento) sia ai prezzi di quella non regolamentata (da +13,3 per cento a +15,0per cento).
A ottobre accelerano i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +0,9 per cento a +1,2 per cento) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,6 per cento a +3,2 per cento).