L’Italia è sempre più anziana. Secondo i dati presentati dall’Istat nel «Censimento della popolazione e dinamica demografica – 2020», quello italiano è un paese in cui non c’è alcuna crescita demografica, anzi succede l’esatto opposto. Nel 2020, anche a causa del Covid 19, che ha accentuato la tendenza a una recessione ormai in atto da anni, si è registrato il nuovo record minimo di nascite. Si parla di soli 405mila neonati contro 740mila decessi. Il deficit è di 335mila unità in meno. Dall’unità d’Italia è la prima volta che il dato tocca numeri così allarmanti, escludendo il record del 1918 quando il deficit fu di 648mila unità a causa dell’epidemia di “spagnola” e dell’alto numero di decessi.
Istat, l’Italia è sempre più anziana
Secondo i dati, la popolazione italiana è calata dello 0,7 per cento e conta 59 milioni di cittadini. L’Italia diventa, però, sempre più anziana, con un’età media passata da 45 a 45,4 anni. La regione più giovane è la Campania, con una media di 42,8 anni, mentre la Liguria ha il record negativo, con 48,7. In provincia di Caserta c’è anche il comune più giovane, Orta di Atella, con la media di 35,7 anni. Nel torinese, invece, il comune più vecchio: Ribordone, con un’età media di 66,1 anni. Altro dato preoccupanti è il rapporto tra numero di bambini e di anziani. Per ogni under 6 si contano 5,1 over 65.

Istat, la popolazione in Italia diminuisce
Come detto, la popolazione italiana è di 59 milioni. Un calo dello 0,7 per cento, ancora più evidente al sud. Il 46,3 per cento della popolazione risiete nell’Italia settentrionale, mentre solo il 19,8 per cento al centro e il restante 33,8 nel sud e nelle isole. Cinque le regioni che concentrano complessivamente oltre il 50 per cento del dato complessivo: Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Sicilia. Infine, gli effetti della pandemia da Covid hanno generato il 30,2 per cento di decessi totali in più al Nord-ovest rispetto al 2019 e l’8,2 per cento nel Mezzogiorno.
