Le stime preliminari di marzo 2023 dell’Istat sull’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registrano una diminuzione dello 0,3 per cento su base mensile e un aumento del 7,7 per cento su base annua. Quest’ultimo dato scende rispetto al mese precedente, quanto era al +9,1 per cento. L’inflazione, dunque, rallenta la sua sfrenata corsa e arriva ai minimi da maggio 2022.
Inflazione in calo a marzo 2023
Secondo quanto rivelato dell’Istat, il rallentamento del tasso di inflazione è dovuto a varie motivazioni. Tra queste la più rilevante è la decelerazione su base annua dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che passano dal +40,8 per cento al +18,9 per cento, così come la flessione più marcata di quelli degli energetici regolamentati, da -16,4 per cento a -20,4 per cento. E ancora, l’inflazione cala anche in virtù della contrazione dei prezzi degli alimentari lavorati, da +15,5 per cento a +15,3 per cento, dei beni non durevoli, da +7,0 per cento a +6,8 per cento, e dei servizi relativi ai trasporti, da +6,4 per cento a +6,3 per cento. Gli effetti positivi descritti sono stati soltanto in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli alimentari non lavorati, passati da +8,7 per cento a +9,3 per cento, dei tabacchi, saliti da +1,8 per cento a +2,5 per cento, e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, passati da +6,1 per cento a +6,3 per cento.

Il commento dell’Istat
I dati in precedenza indicati sono stati così commentati dall’Istituto nazionale di statistica. «A marzo, secondo le stime preliminari, prosegue la fase di rapido rientro dell’inflazione (scesa a +7,7 per cento) guidata dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata (entrambe in netto calo su base congiunturale). Continuano di contro le tensioni al rialzo dei prezzi nel comparto dei beni alimentari non lavorati, dei tabacchi e dei servizi, che portano ad una nuova accelerazione dell’inflazione di fondo (salita a +6,4 per cento) la cui dinamica tuttavia sembra perdere lo slancio che aveva contraddistinto i mesi precedenti. Infine i prezzi del carrello della spesa rimangono stabili su base tendenziale a +12,7 per cento».