L’Istat ha pubblicato i nuovi dati che evidenziano un aumento dell’inflazione causata dai nuovi prezzi degli energetici non regolamentati, che passano dal +18,9% al +26,7%. Comunque, frenano la corsa i prezzi di beni alimentari e per la casa.

I dati Istat sull’inflazione in Italia
La minaccia dell’inflazione torna più forte che mai. Infatti nel mese di aprile l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’8,3% su campione annuo. Questi aumenti spaventosi vengono riportati dai dati dell’Istat. Tale aumento del tasso viene generato dai rincari sulla base dei beni energetici non regolamentati. L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a 6,3%. Invece il carrello della spesa rallenta, con i prezzi dei beni alimentari, dal 12,6% al 12,1%. Quest’ultima è una notizia relativamente buona, visto che la variazione è minima.

Le parole del Codacons
In una nota ufficiale, l’associazione dei consumatori Codacons ha commentato i dati relativi all’inflazione nell’ultimo periodo. Il presidente dell’associazione Carlo Rienzi ha infatti scritto: «I dati Istat confermano purtroppo tutti gli allarmi lanciati dal Codacons nelle ultime settimane circa il rialzo dei prezzi al dettaglio». La nota continua con queste parole: «La frenata dell’inflazione degli ultimi due mesi erano una illusione ottica dovuta al ribasso delle bollette di luce e gas e, una volta terminato l’effetto calmierante dei beni energetici, il tasso è tornato a salire in modo preoccupante. L’inflazione all’8,3% equivale a una maggiore spesa pari a +2.428 euro annui per la famiglia tipo che sale a +3.144 euro per un nucleo con due figli. La stangata è causata dalla crescita ancora a ritmi sostenuti di voci come gli alimentari (+12,6%) e il carrello della spesa (+12,1%). L’emergenza prezzi non è affatto superata e il governo dovrebbe intervenire con misure concrete per calmierare i listini, a partire dal taglio Iva su alimentari e generi di prima necessità».