La disoccupazione giovanile scende del 23 percento, mentre quella generale resta stabile al 7,8 percento. A dirlo è l’ente nazionale di statistica Istat, che rende noti i dati del 2022. Dopo 2 mesi dove l’occupazione era cresciuta a un ritmo stabile, ora i dati dicono che la tendenza cambia. «A novembre 2022, dopo due mesi di crescita, l’occupazione torna a diminuire per effetto del calo dei dipendenti permanenti» informa l’ente.
Istat, disoccupazione giovanile: gli ultimi dati
L’occupazione è in calo per le donne, per dipendenti a tempo indeterminato e di età compresa tra i 35 ai 49 anni. Aumenta, invece, il lavoro per gli uomini, dipendenti a termine, autonomi o nella fascia più giovane, dai 15 ai 24 anni. 16 mila persone in meno, invece, iniziano a cercare lavoro. L’Istat non è l’unica a certificare questo cambiamento. Infatti, anche l’omologo europeo Eurostat ha reso noti i propri dati sulla disoccupazione.

Nell’Unione Europea il tasso di disoccupazione giovanile è sceso del 15,1 percento, quindi di meno rispetto all’Italia. Il dato è identico anche per l’area Euro. Entrambi i dati sono contrassegnati dal segno ‘+’ rispetto al mese precedente, di circa il 15 percento. I dati del 2022 confrontati con quelli 2021 nell’Unione Europea parlano di 180 mila disoccupati in meno.
Inattivi aumentano
«Il tasso di inattività sale al 34,5% (+0,1 punti). Rispetto a novembre 2021, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-13,2%, pari a -298mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,0%, pari a -125mila)» spiega l’Istat.

Per l’Eurostat, i dati più alti per la disoccupazione sono quelli di Spagna 12,4%, Grecia 11,4% e Italia 7,8 percento. Le migliori in Europa sono state Romania e Germania, con rispettivamente il 2,7% e il 3 percento. «Il totale dei dipendenti rimane tuttavia superiore a quello di novembre 2021, di 314mila unità (il numero degli indipendenti è invece inferiore di 36mila)» conclude l’Istat nell’ultimo rapporto pubblicato oggi, 9 gennaio.