Aumentano i positivi al Covid ogni centomila abitanti. L’incidenza passa dai 155 della scorsa settimana ai 176 attuali per un Rt di 1,18 contro l’1,20 di sette giorni fa. È quest’ultimo, in calo per la seconda settimana di fila, il dato migliore che emerge dal monitoraggio settimanale diffuso dall’Istituto superiore di sanità. Aumentano invece i ricoveri, nei reparti di degenza ordinaria, come in terapia intensiva. Nei primi si è passati dal 9,3 al 10,6 per cento dei posti occupati. Praticamente identico anche l’implemento in terapia intensiva, ad oggi pari all’8,5 per cento e una settimana fa al 7,3. Cresce, in termini assoluti, anche il numero degli infetti non associati a catene di trasmissione del virus: sono 37.278, a fronte dei 30.966 dello scorso venerdì. Cresce lievemente, dal 33 al 34 per cento, la quantità dei casi individuati tramite l’attività di tracciamento, mentre, fa sapere la Cabina di regia nazionale, diminuisce la percentuale di casi scoperti in seguito alla comparsa dei sintomi, dal 45 al 40. Passa dal 22 al 26 per cento il numero di positivi rintracciati tramite attività di screening.
#covid19 🦠dati monitoraggio📈
📌Incidenza settimanale in aumento:176 per 100mila abitanti
☑️Rt pari a 1,18, in lieve diminuzione ma sempre sopra soglia epidemica
👉🏿Sale tasso occupazione terapie intensive: è al 8,5%
↪️Solo 1 regione a rischio basso
Leggi➡️https://t.co/0QHMI5TvkD— Istituto Superiore di Sanità (@istsupsan) December 10, 2021
Leggi anche: Covid, i numeri del 9 dicembre
Covid, terapia intensiva e area medica: i numeri delle regioni a rischio
Cattive notizie arrivano, poi, dalle singole regioni. Sono ben dieci quelle che hanno superato la soglia, fissata al dieci per cento, dei posti letto occupati in terapia intensiva, da cui dovrebbe derivare il passaggio in zona gialla. Nello specifico sono Calabria (all’11,8 per cento), Friuli Venezia Giulia (14,3 per cento), Liguria (12,4 per cento), Marche (14,8 per cento), PA Bolzano (18 per cento), PA Trento (16,7 per cento), Veneto (12,4 per cento). L’Emilia Romagna registra un valore pari al 10 per cento. Superano invece la soglia di allerta del 15 per cento per l’occupazione dei reparti di area normale degenza quattro Regioni: Calabria (al 16,8 per cento), Friuli Venezia Giulia (23,3 per cento), Bolzano (19,2 per cento) e Valle d’Aosta (24,2 per cento). Tutte le Regioni italiane invece confermano un’incidenza dei casi superiore a 50 ogni centomila abitanti, cifra oltre la quale risulta complicata ogni attività di tracciamento.