Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in visita a Roma tra le polemiche, ha incontrato nella Sala degli Arazzi del ministro delle Imprese e del Made in Italy i rappresentanti di diverse grandi aziende, tra presidenti e amministratori delegati. Insieme a lui anche il ministro Adolfo Urso, che ha dato il via al forum economico delle imprese ed espresso solidarietà al popolo israeliano per l’attacco della sera del 9 marzo a Tel Aviv. E si è parlato soprattutto dei rapporti tra i due Paesi, in chiave economica ed energetica, con riferimenti alla struttura sottomarina EastMed e la promessa di Netanyahu di un maggior export di gas verso l’Italia.

Netanyahu: «Aumenteremo l’export di gas verso l’Italia»
«La prima cosa che voglio dire alla premier Giorgia Meloni è di venire in visita a Gerusalemme accompagnata dalle maggiori aziende leader», ha esordito il premier israeliano, complimentandosi poi con l’Italia per le sue imprese e il design. Poi la promessa: «Condivideremo con voi il nostro vantaggio tecnologico, vogliamo aumentare l’export di gas verso l’Italia e da questa verso l’Europa. Ci saranno ingenti investimenti nelle infrastrutture, e amplieremo il settore del gas per aumentare i flussi verso il vostro Paese. Già stiamo valutando di aggiungere una struttura per il gas liquefatto per poterlo portare in Europa». E Netanyahu ha parlato anche del riciclo dell’acqua: «Per migliaia di anni il Medio Oriente ha fatto guerre per accedere all’acqua. Noi non abbiamo più questo problema perché se abbiamo bisogno di acqua la produciamo, prima di tutto con il riciclo. E vogliamo condividere con voi le nostre tecnologie».

Urso: «Italia ambisce a essere hub del gas europeo»
Il ministro Urso, dal canto suo, ha sottolineato l’importanza delle «relazioni bilaterali profonde che intercorrono fra i nostri paesi, iniziate 75 anni fa: subito dopo il varo della Costituzione dello stato di Israele». Poi si è focalizzato sull’argomento cruciale, l’energia: «Dobbiamo vincere la sfida dell’autonomia energetica e assieme possiamo farlo meglio. L’Italia ambisce a diventare l’hub del gas europeo». E il riferimento è al progetto del gasdotto EastMed, una infrastruttura di 2.000 chilometri nel Mediterraneo che collegherebbe Israele e Cipro a Grecia e Italia, attraverso il Salento. «Israele», ha dichiarato, «è una grande potenza tecnologica e l’Italia è una grande potenza industriale, la prima nel Mediterraneo, la seconda in Europa dopo la Germania. Insieme possiamo vincere la sfida dell’autonomia energetica. L’Italia ambisce a diventare l’hub del gas europeo e Israele deve essere l’elemento di forza per la produzione di gas così come, in prospettiva, idrogeno».