Sembrava fatta e invece l’appuntamento con la storia è rimandato. Per una notte, si è pensato che – prima volta nella storia – l’Europa avrebbe avuto un parlamento nazionale composto per la maggioranza da donne. È accaduto in Islanda, dove il primo conteggio aveva assegnato 33 dei 63 seggi dell’Althing, assemblea che da 1991 ha struttura unicamerale, a donne: si sarebbe trattato del 52,3 per cento, quota mai raggiunta in precedenza in Europa. Dopo il riconteggio, però, il dato è sceso sotto la metà dei 63 deputati: le donne elette al Parlamento islandese sono 30, il 47,6 per cento. Nessun Paese europeo aveva mai superato il 50 per cento di eletti di sesso femminile e il record spettava, fino a oggi, alla Svezia con il 47 per cento. In Islanda non ci sono quote rosa per le liste elettorali ma alcuni partiti richiedono un numero minimo di candidate. È questo il risultato delle elezioni legislative che si sono svolte il 25 settembre nel Paese nordico e che hanno riconfermato al governo la coalizione verde-destra della premier Katrin Jakobsdottir.
Ai conservatori della coalizione vanno 13 seggi su 63
Contro le previsioni, la coalizione di Verdi, Partito Progressista e Partito dell’Indipendenza (quest’ultimo di destra) è cresciuta. Ha infatti ottenuto 37 seggi, quattro in più rispetto ai 33 dello scorso mandato. Ma sono cambiati gli equilibri all’interno dell’alleanza: meno voti per il Movimento Verde del primo ministro Jakobsdottir e centro in crescita, mentre a ottenere i maggiori consensi sono stati i conservatori di Bjarni Benediktsson, che si sono aggiudicati 13 seggi. Il tutto per un contesto politico decisamente frammentato in quel di Reykjavík.
In Islanda nel 1980 la prima donna presidente eletta
A differenza di altri Paesi l’Islanda non ha le cosiddette quote rosa in parlamento, anche se alcuni partiti richiedono che un numero minimo di candidati sia di sesso femminile. Si tratta ad ogni modo di uno Stato a lungo pioniere nell’uguaglianza di genere e nei diritti delle donne: nel 1980 Vigdís Finnbogadóttir (rimasta poi in carica fino al 1996) è stata la prima presidente donna eletta democraticamente al mondo. Per quanto riguarda la maggioranza femminile in parlamento, come detto si tratta di una prima volta per l’Europa, mentre al mondo ci sono altri cinque Paesi con parlamenti dove le donne detengono almeno la metà dei seggi: Ruanda (61 per cento), Cuba (53 per cento), Nicaragua (51 per cento), Emirati Arabi Uniti e Messico (entrambi 50 per cento).
Althing, il parlamento più antico al mondo
L’Althing, così si chiama il parlamento d’Islanda, è l’assemblea nazionale più antica al mondo. Oggi ospitato in un palazzo di Reykjavík, fu infatti fondato nel 930 a Þingvellir. Questo luogo, il cui nome significa proprio «pianura del parlamento», si trova lungo la dorsale medioatlantica, che divide la zolla tettonica americana da quella europea: è qui che i rappresentati delle antiche tribù norrene si riunivano per discutere la legge comune dell’isola, mentre le persone comuni la raggiungevano anche per la compravendita del bestiame e celebrare i matrimoni. Le decisioni prese venivano scritte in caratteri runici su pietre e quindi declamate ai presenti, che poi le avrebbero rese note alle rispettive tribù.