«Non meno di una decina di milioni di vecchie lire, magari i risparmi di una vita». Così il 39enne Domenico Schiano, pescatore di Ischia, racconta come ha trovato sulla spiaggia di Borgo Sant’Angelo un sacco pieno di vecchie Lire. Il 39enne ha reso nota la sua scoperta su TikTok, dove il video è diventato virale.
Ischia, pescatore trova 10 milioni di Lire e posta tutto su TikTok
Non si sa ancora da dove provenga il denaro. Quello che è certo è che si tratterebbe di oltre 10 milioni di lire in banconote deteriorate per via dell’acqua e della salsedine. Nessuno le avrebbe cambiate in tutti questi anni in Euro, ma si tratta comunque di denaro. Il pescatore ha consegnato il sacco ai carabinieri della zona.

Su TikTok, nel frattempo, sono arrivate le teorie più fantasiose in merito al legittimo proprietario del denaro, racchiuso in mazzette da 50mila e 500mila lire. C’è chi ha parlato di una signora anziana che aveva perso i suoi risparmi e chi del bottino di un motoscafo negli anni Novanta. Quello che è certo è che il denaro non è utilizzabile e non lo sarebbe stato anche se in ottime condizioni.
Le banconote trovate sulla spiaggia si possono cambiare?
Le banconote trovate sulla spiaggia di Ischia non si sarebbero potute più cambiare anche se nuove, se non in casi speciali. Infatti, le lire si potevano cambiare fino al 28 febbraio 2012. La norma del Decreto Monti che prevedeva l’anticipazione della scadenza al 6 dicembre 2011 fu poi dichiarata incostituzionale dalla Corte. Oggi, chi vuole cambiare le lire deve inviare formale richiesta alla Banca d’Italia e chiedere informazioni.

Secondo Altroconsumo: «In particolare sono utili tutte le richieste scritte di conversione (anche semplici email), oppure dichiarazioni relative alla mancata effettuazione del cambio da parte di una Filiale della Banca d’Italia (purché sottoscritte da personale della Banca), con data non successiva al 28 febbraio 2012. Potrebbe essere valida anche una diversa documentazione, purché la stessa abbia ‘caratteristiche di affidabilità’, che saranno valutate caso per caso dalla Banca d’Italia».