Ischia, l’ex sindaco di Casamicciola 4 giorni prima: «Bisogna intervenire»

Debora Faravelli
28/11/2022

Da tempo l'uomo denunciava lo stato di ostruzione degli alvei senza mai ricevere risposta. L'ultimo allarme poco prima della frana costata la vita ad almeno otto persone.  

Ischia, l’ex sindaco di Casamicciola 4 giorni prima: «Bisogna intervenire»

A distanza di due giorni dalla tragedia che ha investito Ischia, dove sono ancora in corso le ricerche dei dispersi, spunta l’allarme inascoltato dell’ex sindaco di Casamicciola Peppino Conte. Poche settimane prima della frana che ha devastato il comune, causando almeno otto vittime, aveva manifestato la necessità di intervenire con immediatezza su tutti gli alvei «onde evitare di correre il rischio che ci si possa trovare nuovamente di fronte ad una situazione simile a quella del 1910, quando morirono 15 persone a causa di un’alluvione».

Casamicciola (Getty Images)

L’allarme inascoltato dell’ex sindaco di Casamicciola

Era lo scorso 8 ottobre quando l’uomo, primo cittadino di Casamicciola negli anni Novanta e poi funzionario della Regione Campania, aveva segnalato la situazione in cui versava il paese e denunciato l’assenza di un piano per il dissesto idrogeologico nel progetto di ricostruzione post-sisma. E soprattutto, «i mancati interventi di mitigazione per il pericolo di ostruzioni degli imbocchi dei tratti tombati mediante opere trasversali di trattenuta del materiale di trasporto solido su alcuni alvei».

Si tratta di interventi che, come spiegato a Repubblica, sono stati finanziati nel 2010 con quasi 5 milioni di euro ma non hanno mai avuto realizzazione. Più volte Conte ha segnalato la questione ma è sempre rimasto inascoltato, l’ultima volta solo quattro giorni prima dei fatti. Dopo l’annuncio di allerta arancione diramato il 22 novembre, aveva infatti scritto a Regione Campania, Città metropolitana di Napoli e commissario prefettizio chiedendo lo «stato di grave crisi per la calamità naturale imminente» e auspicando lo sgombero delle case a rischio.

Casamicciola (Getty Images)

«Rischio di una nuova alluvione»

«Questo è il momento del dolore e della rabbia, preferisco non cavalcarlo», ha dichiarato non senza l’indignazione di chi da tempo presentava denunce, tutte protocollate, senza poter fare nulla e soprattutto senza ricevere ascolto. «Gli alvei naturali di Casamicciola Terme, nonostante i fondi stanziati, per l’inerzia della pubblica amministrazione, in un perverso gioco di scaricabarile, non sono stati oggetto di alcun intervento dopo l’alluvione del novembre del 2009. C’è, quindi, l’eventualità concreta di una nuova alluvione nelle stesse zone, per cui si chiede di porre in essere determinate azione di protezione della popolazione, che non può essere il semplice avviso di un’allerta meteo», si legge in una di queste. Parole che ora suonano come profetiche e che potrebbero dimostrare, ancora una volta, che forse «si poteva evitare».