Irene Pivetti: «Vivo con mille euro al mese in dormitorio, mi hanno distrutto tutto»
La donna era stata coinvolta anche nello scandalo delle mascherine durante la pandemia.
«Lavoro nel quartiere San Fruttuoso di Monza c’è un bel clima di famiglia. Non mi lamento, non è questo il problema, c’è gente che non ha neppure quelli. La vita che sto facendo è molto gratificante. Lì mancava la socialità e riportare uno spazio non competitivo che garantisca lo stare bene insieme ad altre persone lo trovo molto bene». Così Irene Pivetti racconta la sua nuova vita, tra dormitorio e stipendio da 1.000 euro al mese.
Irene Pivetti ha dichiarato di vivere in un dormitorio
La donna lavora in un ristorante sociale. «Questa cooperativa è fatta da soggetti fragili che sono esclusi dal mondo del lavoro e oggi basta molto poco – per farlo – nel mio caso le vicende sono diverse, ma è bello costruire con queste persone qualcosa di bello insieme. Io sono contenta e felice di quello che faccio» ha spiegato la Pivetti nella trasmissione Pomeriggio Cinque. «Mi mantengo con i mille euro al mese che mi dà la cooperativa sociale per il lavoro che svolgo alla mensa» precisa.

«Aspetto i tempi della giustizia. Mi hanno consigliato di ammettere qualcosa. Ma io non ammetto niente, perché non ho fatto niente» commenta, in riferimento alla sua vicenda giudiziaria.
Il suo racconto
«Sono un’indagata, non sono neppure rinviata a giudizio. Però queste cose innescano dei processi mediatici devastanti, la banca ti impedisce di fare qualsiasi cosa. All’improvviso frana tutto ciò che hai fatto nella tua vita. E di colpo sei un criminale. Mi hanno azzerato la società, mi hanno distrutto tutto. E io avevo messo tutti i miei beni lì» racconta. Così, ha iniziato a reinventarsi, in attesa che la giustizia faccia il suo corso.

La Pivetti era stata indagata dalla Finanza per una serie di operazioni commerciali. Secondo gli inquirenti, queste manovre sarebbero servite a eludere il Fisco. A febbraio 2022, il Tribunale del Riesame di Milano aveva accolto il ricorso del Pubblico Ministero. Infatti, il giudice per le indagini preliminari era certo di non doversi procedere. Alla Pivetti furono sequestrati 3,5 milioni di euro.