Entrambe imposte da versare, tra IRAP e IRPEF ci sono differenze sostanziali relative sia a chi è tenuto a pagarle, sia alle modalità di calcolo e sia al loro ammontare: vediamo quali sono le principali.
Differenze tra IRAP e IRPEF
La prima distinzione riguarda i soggetti che devono versarle ed è deducibile dai nomi stessi delle imposte:
- IRPEF sta infatti per Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche e viene dunque pagata da queste ultime, purché posseggano redditi rientranti nelle categorie fondiario, capitale, lavoro dipendente, lavoro autonomo o d’impresa; in particolare ne sono soggetti i cittadini residenti sul territorio italiano, i non residenti sul territorio italiano per i soli redditi prodotti in Italia e i cosiddetti “soggetti impropri”, vale a dire le società di persone e alcune società di capitali i cui soci hanno adottato la tassazione per trasparenza;
- IRAP è invece l’acronimo di Imposta Regionale sulle Attività Produttive, il che lascia intendere che siano le attività economiche, e in particolare chi è titolare di impresa e ha quindi una partita IVA, a doverla versare.
La seconda differenza riguarda le modalità con cui vengono calcolate. Da una parte per l’IRPEF sono previste aliquote che aumentano in relazione agli scaglioni di reddito: per ogni fascia di reddito è infatti prevista una specifica aliquota, che va dal 23% per chi non supera i 15 mila euro al 43% per chi ha un reddito annuo superiore a 75 mila euro. Dall’altra l’IRAP si calcola applicando l’aliquota base del 3,9% al valore della produzione netta, ottenuta sottraendo i costi d’esercizio ai ricavi.
Differenze tra IRAP e IRPEF: a chi vanno versate le imposte
Un altro elemento che distingue IRPEF e IRAP è il fatto che la prima viene imposta dallo Stato italiano mentre la seconda dalle singole regioni. L’IRAP è infatti una tassa locale dovuta per l’esercizio di un’attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni alla regione in cui questa viene esercitata.