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Iran, la magistratura: «I rivoltosi saranno impiccati presto»

Gholambossein Ejei, capo della magistratura iraniana, avrebbe detto che «i rivoltosi, condannati a morte per Muharebeh o Fesad fel arz, saranno impiccati presto. Sono state emesse anche altre sentenze di reclusione a lungo termine».

5 Dicembre 2022 17:15 Redazione
Iran, la magistratura: «I rivoltosi saranno impiccati presto». La rivolta si fa più intensa e la repressione ancora di più

L’Iran si prepara a vivere i giorni decisivi nella rivolta che ormai da mesi sta invadendo le strade di ogni città. Si tratta di una tre giorni cruciale, che farà «la storia di questa rivoluzione iraniana», spiegano i rivoltosi in centinaia di volantini distribuiti in oltre 50 città e sui canali social. Gli oppositori del governo, che protestano per la morte della 22enne Mahsa Amini, hanno immediatamente ricevuto la dura risposta del capo della magistratura iraniana. Si tratta di Gholamhossein Ejei, che avrebbe minacciato di «impiccare presto» tutti i condannati a morte per Muharebe e Fesad fel arz, cioè la «Guerra contro Dio» e la «Corruzione sulla Terra».

Iran, la magistratura: «I rivoltosi saranno impiccati presto». La rivolta si fa più intensa e la repressione ancora di più
Si protesta in almeno 50 città iraniane (Getty)

Ejei: «I rivoltosi saranno impiccati presto»

Gholambossein Ejei è stato chiaro. L’Irna riporta che il capo della magistratura iraniana avrebbe detto che «i rivoltosi, condannati a morte per Muharebeh o Fesad fel arz, saranno impiccati presto. Sono state emesse anche altre sentenze di reclusione a lungo termine». E gli avvertimenti sono soprattutto per chi provoca la protesta, invitando e incoraggiando anche altri a scioperare e manifestare. Si complicano gli ultimi mesi dell’anno in tutto l’Iran, dove continuano ad aumentare le vittime ma la protesta contro il governo non si ferma.

L’Iran Human Rights: «Giustiziate oltre 500 persone»

L’ong Iran Human Rights ha sede in Norvegia e segue attentamente le proteste. Secondo l’organizzazione il regime iraniano avrebbe giustiziato oltre 500 persone dall’inizio dell’anno, molte più che nel 2021. Le ultime 4 appena domenica scorsa, con l’accusa di praticare spionaggio per Israele. «Sono stati condannati a morte senza un regolare processo in un giudizio a porte chiuse della Corte della Rivoluzione», racconta il direttore Mahmood Amiry-Moghaddam. Le esecuzioni sono avvenute a Karaj, il carcere di Gohardahst a Teheran. Per Ihr nel 2021 i giustiziati sono stati almeno 333 mentre nel 2022, che deve ancora finire, sono oltre 500. Nel 2020, invece, erano state 267, numero sempre alto ma inferiore a quello attuale.

Iran, la magistratura: «I rivoltosi saranno impiccati presto». La rivolta si fa più intensa e la repressione ancora di più
Rivolte a Teheran (Getty)

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