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Iran, saracinesche abbassate per protesta: il governo sigilla i negozi di chi aderisce

Terzo giorno di sciopero in 40 città iraniane. La magistratura scende in campo, arresta i manifestanti e sigilla le imprese di chi non apre per protestare.

7 Dicembre 2022 16:26 Redazione
Iran, saracinesche abbassate per protesta: il governo sigilla i negozi di chi aderisce. Oltre 40 le città coinvolte dallo sciopero

Prosegue lo sciopero in Iran, giunto al terzo giorno. I negozianti continuano a tenere abbassate le saracinesche per protesta e per lanciare l’ennesimo messaggio forte contro le autorità. Dalla morte a settembre della giovane Mahsa Amini, uccisa dalla polizia morale a causa di un ciuffo di capelli fuori dal velo, l’Iran vive una costante rivolta in gran parte del Paese, e le manifestazioni ora coinvolgono anche i negozianti. Saracinesche serrate in almeno 40 città iraniane, Teheran compresa. E per rispondere alla protesta, la magistratura sta sigillando i negozi e le imprese che aderiscono, arrestando chi manifesta.

Iran, saracinesche abbassate per protesta: il governo sigilla i negozi di chi aderisce. Oltre 40 le città coinvolte dallo sciopero
In Iran si protesta ormai da quasi tre mesi (Getty)

Universitari in piazza: «Gli studenti muoiono ma non accetteranno umiliazioni»

E mentre i negozi restano chiusi, le università si svuotano. Con slogan come «gli studenti muoiono, ma non accetteranno umiliazioni» o «siamo figli di lavoratori, saremo al loro fianco», gli universitari manifestano in tutta Teheran. Il sindaco Alireza Zakani li ha accusati di essere dei «traditori» e alcuni di loro sono arrivati allo scontro con le forze di sicurezza. Secondo Bbc Persia «un certo numero di loro sarebbero insanguinati». Almeno tre gli arresti. Sui social molti di loro rivelano di aver ricevuto sms con minacce, in cui si intimava di interrompere la manifestazione. Le stime parlano di almeno 586 studenti arrestati da settembre a oggi.

Iran, saracinesche abbassate per protesta: il governo sigilla i negozi di chi aderisce. Oltre 40 le città coinvolte dallo sciopero
Proteste in Iran (Getty)

Bradi Hossein Khamenei critica il fratello: «Presto la vittoria del popolo»

Su Twitter, intanto, scende in campo anche Badri Hossein Khamenei. Si tratta della sorella di Ali Khamenei, la guida suprema della Repubblica islamica. Ha pubblicato una lettera in cui prima auspica «la vittoria del popolo e il rovesciamento di questa tirannia al potere». Poi, invece, critica «il regime della Repubblica islamica non ha portato altro che sofferenza e oppressione per l’Iran e gli iraniani. Il popolo dell’Iran merita libertà e prosperità e la loro insurrezione è legittima e necessaria per ottenere i loro diritti».

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