Iran, 50 artiste francesi si tagliano una ciocca di capelli in segno di solidarietà

Debora Faravelli
05/10/2022

Cinquanta attrici e star francesi, da Juliette Binoche a Isabelle Huppert, si sono tagliate una ciocca di capelli in solidarietà a Mahsa Amini, la 22enne curdo-iraniana morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale. «È impossibile non denunciare questa terribile repressione ancora e ancora».

Iran, 50 artiste francesi si tagliano una ciocca di capelli in segno di solidarietà

Decine di attrici e cantanti francesi hanno registrato un video tagliandosi una ciocca di capelli in solidarietà con le donne iraniane, da giorni in piazza per manifestare dopo il caso di Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni morta tre giorni dopo il suo arresto per aver violato il rigoroso codice di abbigliamento della Repubblica islamica.

Artiste francesi si tagliano una ciocca di capelli

Da Juliette Binoche a Isabelle Huppert, da Marillon Cotillard a Charlotte Gainsbourg e Charlotte Rampling, da Pomme a Muriel Robin fino ad Angèle, Isabelle Adjani e Laure Calamy, sono una cinquantina le celebrità che, sulle note di Bella Ciao nella versione farsi, hanno ripreso uno dei simboli delle rivolte in corso in terra iraniana per mostrare la propria vicinanza alle donne che nelle ultime settimane hanno dato il via ad un’ondata di proteste sfociata in repressioni e arresti. Un’iniziativa supportata da tre avvocati: Richard Sédillot, specialista in difesa dei diritti umani, Julie Couturier, e l’ex presidente del Consiglio nazionale degli ordini forensi Christiane Féral-Schuhl. L’attrice Julie Gayet li ha aiutati nella scrittura del testo che accompagna il video pubblicato sui social network: «Il popolo iraniano, donne in testa, sta manifestando contro il rischio della propria vita. Queste persone sperano solo nell’accesso alle libertà più essenziali. Queste donne e questi uomini chiedono il nostro sostegno». E ancora: «È impossibile non denunciare questa terribile repressione ancora e ancora. Ci sono già decine di morti e morti, compresi i bambini. Gli arresti non fanno che aumentare il numero di prigionieri già detenuti illegalmente e troppo spesso torturati. Abbiamo così deciso di rispondere all’appello che ci è stato fatto tagliandoci una ciocca di capelli».

L’appello del mondo del cinema

Il giorno prima, più di mille personalità della settima arte francese, tra cui star come Léa Seydoux, Isabelle Huppert e Dany Boon, registi di fama o il boss del Festival di Cannes Thierry Frémaux, avevano chiamato a sostenere la rivolta delle donne in Iran. Un appello intitolato Woman Life Freedom in cui i professionisti avevano chiesto di esprimere solidarietà al popolo iraniano in maniera forte e chiara, consapevoli che «la lotta universale per le donne, per la vita e per la libertà è anche la nostra». Secondo l’ONG Iran Human Rights, almeno 92 persone sono state uccise durante la repressione delle proteste.