Grandi manovre tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti. Su più fronti. Non c’è solo Eni che fa affari nel Paese del Golfo. O Giorgia Meloni in totale sintonia politica con Mohammed bin Zayed, dominus di Abu Dhabi. Ci sono le armi, con l’embargo definitivamente superato su iniziativa dell’esecutivo e concretizzato da Guido Crosetto. Già duramente contrario al provvedimento verso Abu Dhabi durante il governo Conte II e ora pronto a consolidare la partnership bilaterale.

Investopia, cos’è il forum che unirà Milano e gli Emirati
Ma a far muovere la rinnovata relazione speciale è anche il rapporto tra Milano e Dubai, piazze finanziarie e porte dei rispettivi Paesi sul mondo. Una sinergia che porterà il 19 maggio Investopia, la “Davos” nel deserto degli Emirati, a sbarcare proprio nel capoluogo lombardo. In programma una giornata di tavole rotonde su business e opportunità nell’edizione meneghina del maggior forum imprenditoriale della regione del Golfo. Un evento di peso che segnala l’ambizione degli Emirati di essere presenti in Europa e nel Paese chiave del Mediterraneo. Mostra, inoltre, la ricerca di riferimenti nel Golfo da parte dell’attuale maggioranza di governo. All’hotel Principe di Savoia sono attesi membri di primo piano del centrodestra meneghino. Pronti a confrontarsi con Adullah Bin Touq Al Marri, ministro dell’Economia degli Emirati Arabi Uniti.

Ci sarà, da capofila, Daniela Santanchè. Ministra del Turismo del governo di Giorgia Meloni, nonché figura di primo piano nello schieramento milanese di Fratelli d’Italia. E non mancherà Attilio Fontana, neo-confermato presidente di Regione che nel secondo mandato vuole spingere sul potenziamento economico della Lombardia. Mentre sul campo l’interlocuzione con aziende e distretti è affidata all’operato del fedelissimo Guido Guidesi, che conosce a menadito il tessuto produttivo regionale, la Lombardia vuole anche promuoversi a livello d’immagine. La Lega che con Fontana mantiene il controllo di Palazzo Regione sa che l’immagine della principale Regione italiana è da coltivare anche con una diplomazia diretta verso i maggiori poli internazionali dell’economia. Fontana per questo sarà presente e non è il solo della Lega ad aver adocchiato l’evento. Come fanno sapere fonti vicine all’organizzazione anche lo stesso Giancarlo Giorgetti ha l’evento sulla sua agenda, per quanto la sua presenza non sia ancora confermata.

Giovanni Bozzetti, vero regista e “pontiere” col Golfo
Membri della maggioranza che interagiscono e si marcano mentre l’organizzazione di Investopia di Milano seleziona i 250 ospiti imprenditoriali, manageriali e politici. Tra i big attesi c’è Sergio Dompé, imprenditore farmaceutico, e Alessandro Spada di Assolombarda. Ma il vero regista è Giovanni Bozzetti, presidente di Efg Consulting, la società che organizza assieme agli Emirati Arabi l’edizione milanese di Investopia. Da tempo riferimento per gli imprenditori che investono nel Golfo, Bozzetti è ospite fisso tra Dubai e Abu Dhabi. E spinge attivamente per fare rete attorno ai contatti istituzionali, oltre che imprenditoriali. La sua storia personale è alla base del trend che ha portato Investopia a Milano.

Bozzetti – nato a Soresina, in provincia di Cremona, nel 1967 – è un esponente della classe dirigente territoriale cresciuta a Milano e dintorni vicino al centrodestra dai primi Anni 2000 a oggi. Senza avere mai tessere di partito in tasca, è stato vicesindaco a Segrate e assessore di Gabriele Albertini al Comune di Milano dal 2001 al 2006. In quest’ottica ha tenuto le deleghe alla Moda e al Marketing urbano. Dal 2006 al 2012 è passato a Infrastrutture Lombarde Spa, società interamente partecipata dalla Regione Lombardia, e nella Giunta Formigoni IV ha avuto tra il 2012 e il 2013 la delega di assessore al Commercio.

Sponsorizzazione dell’evento da parte di Intesa SanPaolo
Investopia è un evento che nasce, dunque, in una Milano “globalizzata” e progressista, ma con una forte impronta della classe dirigente legata al centrodestra. Complementare e non alternativa a quella legata al Partito democratico e a Palazzo Marino dove Beppe Sala tiene le redini dell’amministrazione. La sponsorizzazione dell’evento da parte di Intesa SanPaolo mostra, al contempo, un’attenzione della finanza all’internazionalizzazione della città.

Milano parla arabo: se tanti indizi fanno una prova…
La penetrazione emiratina in Italia, lo testimoniano casi come Ita/Alitalia e Piaggio, deve ancora decollare. Ma a Milano può sfidare quella già consolidata di un altro emirato, il Qatar, che è partito lungo negli anni scorsi. L’internazionalizzazione della città, lo sviluppo del Real estate, la ridefinizione dei centri di potere apre spazi di dialogo. L’apertura di collegamenti tra Air Arabia e Orio al Serio, lo sbarco del progetto di un gemello del Bosco verticale di Stefano Boeri a Dubai, la voce circolata nel 2022 dell’interesse di Investcorp, tutelata dal fondo emiratino Mubadala, per il Milan: molti indizi hanno spinto in questa direzione. Ora, con l’appoggio di governo e Regione, lo sbarco del principale forum del Golfo a Milano vuole strutturare questa relazione. Pecunia non olet: la destra italiana punta fortemente sui capitali dal Golfo. E la nuova primavera dei rapporti Italia-Emirati, partiti dall’energia e dalle armi, procede spedita.