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Invalsi, scoppia il caso del bollino di fragilità agli studenti

Ad alzare il polverone ci ha pensato l’associazione «Roars» affermando che con queste condizioni si vuole imporre una «schedatura di massa»

15 Novembre 2022 16:00 Claudio Vittozzi
Scoppia il caso del bollino di fragilità agli studenti per le prossime Prove Invalsi e ci sono diverse tesi che criticano questo sistema.

Un nuovo caso coinvolge le Prove Invalsi. Infatti, nell’ultimo periodo l’istituto Invalsi ha introdotto nuovi parametri di fragilità individuale, implementando una sorta di «bollino di fragilità» per i ragazzi da 7 anni in su che hanno maggiori difficoltà. In questo modo, è possibile stabilire quali istituti hanno maggior bisogno di fondi in base al numero degli studenti iscritti che presentano difficoltà. Tuttavia, l’associazione Roars ha criticato aspramente questa misura perché la considera un mezzo per profilare gli studenti e operare una «schedatura di massa».

Scoppia il caso del bollino di fragilità agli studenti per le prossime Prove Invalsi e ci sono diverse tesi che criticano questo sistema.
Studenti a scuola (Getty Images)

La critica alle Prove Invalsi da parte di Roars

L’associazione Roars è stata chiara nel criticare le Prove Invalsi e il cosiddetto «bollino di fragilità». Secondo tale associazione, «di fatto, si sta realizzando una profilazione di massa per individuare precocemente gli studenti che maggiormente sono esposti ai rischi connessi all’insuccesso scolastico. Le famiglie stanno ricevendo una sorta di certificazione di disagio (di livello 1 o 2 o di disagio potenziale) per tutti gli studenti che hanno fallito i test. Il bollino si guadagna se si ricade nella coda dei peggiori nello svolgimento di prove, il cui contenuto non è noto a nessuno, se non allo studente che ha fatto il test e a coloro che lo hanno corretto (semiautomaticamente)».

Roars continua poi dicendo: «Per le famiglie i cui figli risulteranno schedati dall’Invalsi stavolta non ci saranno colloqui da prenotare, mail di chiarimento da scrivere o incontri con i docenti per capire: gli insegnanti sono i primi a non conoscere la prova svolta dai loro studenti, quindi non sono in grado di argomentare alcunché».

Scoppia il caso del bollino di fragilità agli studenti per le prossime Prove Invalsi e ci sono diverse tesi che criticano questo sistema.
Aula scolastica (Getty Images)

La replica di Roberto Ricci 

Roberto Ricci, presidente dell’Invalsi, ha voluto rispondere a queste critiche. Il presidente ha dichiarato: «Sono falsità. Nessuna famiglia sta ricevendo lettere di fragilità. E i fondi del Pnrr sono stati distribuiti anche sui dati Invalsi, ma secondo il criterio che viene auspicato da tutti, cioè per aiutare i fragili».

In aggiunta, Ricci ha voluto semplificare il sistema che si utilizza attualmente per ricevere i fondi, dichiarando: «Più hai allievi con risultati bassi, più soldi hai: e parliamo di diverse decine di migliaia di euro».

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