Intesa Sanpaolo, i primi nove mesi del 2022: utile di 4,4 miliardi di euro
Confermati gli obiettivi del Piano di Impresa 2022-2025 e deliberato un acconto sul dividendo 2022 di 7,38 centesimi per azione per un ammontare complessivo di 1,4 miliardi.
Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 30 settembre 2022. I risultati dei primi nove mesi del 2022 confermano la capacità dell’istituto bancario di generare una solida redditività e di creare valore per tutti gli stakeholder anche in contesti complessi grazie al modello di business ben diversificato e resiliente.
I primi nove mesi del 2022 di Intesa Sanpaolo
In dettaglio, l’utile netto dei nove mesi è pari a 4.367 milioni di euro escludendo 1,3 miliardi di rettifiche di valore per Russia e Ucraina – una cifra pienamente in linea con l’obiettivo del Piano di Impresa 2022-2025 di oltre 5 miliardi per l’anno in corso. Proprio sull’esposizione verso Mosca, la banca ha spiegato che è stata ridotta di circa il 65% (2,3 miliardi di euro) nel terzo periodo dell’anno.
L’utile netto contabile è pari a 3.284 milioni di euro. Il risultato della gestione operativa è salito del 2%, passando da 7,83 a 7,99 miliardi di euro. I proventi operativi netti sono stati pari a 15,8 miliardi di euro, in aumento dello 0,1% rispetto ai 15,78 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso, mentre il cost/income ha raggiunto quota 49,4% segnando uno dei migliori risultati nell’ambito delle maggiori banche europee.
Quanto al costo del rischio, da gennaio a settembre 2022 è stato annualizzato a 54 centesimi di punto (da 59 nell’esercizio 2021) – a 27 se si esclude lo stanziamento per l’esposizione a Russia e Ucraina al netto di circa 0,3 miliardi di euro di rilascio a valere sulle rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di Covid, con 0,4 miliardi di euro di overlay per accantonamenti generici ancora disponibili.

I risultati
In generale, per i primi nove mesi del 2022 il Gruppo ha fatto registrare un miglioramento della qualità del credito (l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari al 2,4% al lordo delle
rettifiche di valore e all’ 1,3% al netto), una patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi, un’elevata liquidità e una forte capacità di funding (si segnalano attività liquide per 301 miliardi di euro e 163 miliardi di liquidità disponibile) nonché un supporto all’economia reale, con circa 64 miliardi di nuovo credito a medio-lungo
termine e circa 46 miliardi in Italia, di cui 41 erogati a famiglie e piccole e medie imprese.
Il cda di Intesa Sanpaolo ha poi deliberato la distribuzione di 7,38 centesimi di euro per azione come acconto dividendi a valere sui risultati del 2022. Il 23 novembre saranno quindi pagati 1,4 miliardi complessivi, con stacco cedole il 21, per un rendimento del 3,7%. Complessivamente nei nove mesi Intesa ha maturato 2,3 miliardi di dividendi.

Gli obiettivi
Per quanto concerne infine le prospettive, le iniziative industriali del Piano di Impresa 2022-2025 sono ben avviate ed è confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025, con un chiaro e forte rialzo derivante dall’aumento dei tassi di interesse (crescita di circa 2 miliardi di euro su base annua degli interessi netti assumendo il tasso Euribor a 1 mese in media d’anno pari al 2%). Per il 2022 si prevede un utile netto di oltre 4 miliardi di euro a seguito della riduzione dell’esposizione verso la Russia e della forte performance operativa del terzo trimestre, nonostante il peggioramento nell’offerta di materie prime / energia. Si prevede inoltre una solida posizione patrimoniale, con un obiettivo di Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4.