Intesa Sanpaolo, i primi nove mesi del 2022: utile di 4,4 miliardi di euro

Debora Faravelli
04/11/2022

Confermati gli obiettivi del Piano di Impresa 2022-2025 e deliberato un acconto sul dividendo 2022 di 7,38 centesimi per azione per un ammontare complessivo di 1,4 miliardi.

Intesa Sanpaolo, i primi nove mesi del 2022: utile di 4,4 miliardi di euro

Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 30 settembre 2022. I risultati dei primi nove mesi del 2022 confermano la capacità dell’istituto bancario di generare una solida redditività e di creare valore per tutti gli stakeholder anche in contesti complessi grazie al modello di business ben diversificato e resiliente.

I primi nove mesi del 2022 di Intesa Sanpaolo

In dettaglio, l’utile netto dei nove mesi è pari a 4.367 milioni di euro escludendo 1,3 miliardi di rettifiche di valore per Russia e Ucraina – una cifra pienamente in linea con l’obiettivo del Piano di Impresa 2022-2025 di oltre 5 miliardi per l’anno in corso. Proprio sull’esposizione verso Mosca, la banca ha spiegato che è stata ridotta di circa il 65% (2,3 miliardi di euro) nel terzo periodo dell’anno.

L’utile netto contabile è pari a 3.284 milioni di euro. Il risultato della gestione operativa è salito del 2%, passando da 7,83 a 7,99 miliardi di euro. I proventi operativi netti sono stati pari a 15,8 miliardi di euro, in aumento dello 0,1% rispetto ai 15,78 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso, mentre il cost/income ha raggiunto quota 49,4% segnando uno dei migliori risultati nell’ambito delle maggiori banche europee.

Quanto al costo del rischio, da gennaio a settembre 2022 è stato annualizzato a 54 centesimi di punto (da 59 nell’esercizio 2021) – a 27 se si esclude lo stanziamento per l’esposizione a Russia e Ucraina al netto di circa 0,3 miliardi di euro di rilascio a valere sulle rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di Covid, con 0,4 miliardi di euro di overlay per accantonamenti generici ancora disponibili.

Intesa Sanpaolo ha reso noti i risultati ottenuti nei primi nove mesi del 2022: confermati gli obiettivi del Piano di Impresa 2022-2025.
Intesa Sanpaolo (Getty Images)

I risultati

In generale, per i primi nove mesi del 2022 il Gruppo ha fatto registrare un miglioramento della qualità del credito (l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari al 2,4% al lordo delle
rettifiche di valore e all’ 1,3% al netto), una patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi, un’elevata liquidità e una forte capacità di funding (si segnalano attività liquide per 301 miliardi di euro e 163 miliardi di liquidità disponibile) nonché un supporto all’economia reale, con circa 64 miliardi di nuovo credito a medio-lungo
termine e circa 46 miliardi in Italia, di cui 41 erogati a famiglie e piccole e medie imprese.

Il cda di Intesa Sanpaolo ha poi deliberato la distribuzione di 7,38 centesimi di euro per azione come acconto dividendi a valere sui risultati del 2022. Il 23 novembre saranno quindi pagati 1,4 miliardi complessivi, con stacco cedole il 21, per un rendimento del 3,7%. Complessivamente nei nove mesi Intesa ha maturato 2,3 miliardi di dividendi.

Intesa Sanpaolo ha reso noti i risultati ottenuti nei primi nove mesi del 2022: confermati gli obiettivi del Piano di Impresa 2022-2025.
Intesa Sanpaolo (Getty Images)

Gli obiettivi

Per quanto concerne infine le prospettive, le iniziative industriali del Piano di Impresa 2022-2025 sono ben avviate ed è confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025, con un chiaro e forte rialzo derivante dall’aumento dei tassi di interesse (crescita di circa 2 miliardi di euro su base annua degli interessi netti assumendo il tasso Euribor a 1 mese in media d’anno pari al 2%). Per il 2022 si prevede un utile netto di oltre 4 miliardi di euro a seguito della riduzione dell’esposizione verso la Russia e della forte performance operativa del terzo trimestre, nonostante il peggioramento nell’offerta di materie prime / energia. Si prevede inoltre una solida posizione patrimoniale, con un obiettivo di Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4.