Inter, situazione sempre più critica
Guai senza fine per Zhang. I fondi che dovrebbero entrare nel capitale in cambio dei 250 mln necessari a pagare stipendi e fornitori vogliono un "chinese collateral" dalla Suning. Intanto dirigenti e allenatore si stanno guardando intorno.
Non arrivano buone notizie dal quartier generale dell’Inter, dove il presidente Steven Zhang ha cominciato ad affrontare la difficile situazione dei conti. L’euforia per lo scudetto brillantemente conquistato sta piano piano lasciando il posto a una dura realtà. Come Tag43 aveva anticipato, rivelando i termini della consulenza di Goldman Sachs nel riacquisto del 30% della società in mano al fondo asiatico LionRock Capital, occorre trovare subito almeno 200 milioni per pagare stipendi e fornitori, e in più servono soldi per iscrivere la squadra al prossimo campionato.
Alla Suning sono richieste garanzie per l’investimento
Il riacquisto della quota di LionRock serve alla Suning, la holding cinese proprietaria della squadra nerazzurra, per poter essere girata poi a un altro fondo di Private equity (si sono fatti i nomi di Bain Capital, Fortress e Oak Fund, tutti americani) in cambio, appunto, dei soldi necessari a mantenere la continuità aziendale. Solo che quel denaro, dato sempre per imminente, non arriva.

Secondo quanto risulta a Tag43, agli interlocutori della Suning non bastano clausole finanziarie di vantaggio, né il pegno delle azioni, ma chiedono un collaterale cinese come garanzia dell’investimento. Ovvero che la Suning metta sul piatto uno dei suoi asset che sia facilmente liquidabile nel caso la situazione dovesse precipitare.
Dirigenti e allenatore si guardano intorno
Occorre fare in fretta, perché i soldi servono, e dirigenti e allenatore cominciano a guardarsi intorno pronti a scegliere altri approdi. Significativo che Antonio Conte non solo abbia annullato l’ultima tradizionale conferenza stampa alla vigilia della partita di mercoledì 12 maggio con la Roma, ma si sia finora rifiutato di incontrare Zhang.