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Inter e Milan, perché vanno via Conte e Donnarumma

L’allenatore nerazzurro non ha accettato il ridimensionamento della rosa, necessario per sistemare i conti. Dall’altra parte, giudicate inaccettabili le richieste di Raiola per il giovane estremo difensore. G

26 Maggio 2021 17:34 Claudio Ravel

Due addii, due reazioni diverse. Se la notizia che Conte non sarà più l’allenatore dell’Inter ha preoccupato la tifoseria nerazzurra, sentimenti opposti accompagnano i saluti Gianluigi Donnarumma. L’estremo difensore rossonero non ha preso le distanze dalle richieste spropositate del suo agente, Mino Raiola, e i sostenitori del Diavolo non hanno mandato giù il comportamento, definito irriguardoso.

Qui Inter, striscione dei tifosi e rabbia social

Le strade di Conte e dell’Inter si separano. Un epilogo che non lascia sorpresi, per certi versi, ma che fa molto male ai supporters dell’Internazionale. «Mister, staff e giocatori non si toccano». Il popolo nerazzurro non ci sta ed esplode il malumore alla notizia che Antonio Conte non sarà più l’allenatore dell’Inter. Non ha bisogno di commenti lo striscione esposto dai tifosi all’esterno della sede («Zhang prenditi le tue responsabilità o lascia la nostra città», firmato Curva Nord) e i social si infiammano. I tifosi si schierano apertamente con l’allenatore che li ha portati alla conquista del diciannovesimo scudetto e attaccano duramente la società.

Cento e venti, la strategia Inter

Cento e venti. Sono i due numeri – i primi – attorno ai quali ruoterà la nuova strategia aziendale. Cento, come i milioni d’attivo che l’Inter vuole raggiungere nelle prossime operazioni di mercato. Venti, ovvero la percentuale di riduzione del monte ingaggi. A Marotta e Ausilio il compito non facile di far quadrare i conti senza indebolire la rosa. Una missione che richiede abilità, competenza e conoscenza – doti che non fanno difetto ai due dirigenti – ma anche tempo e comprensione, due aspetti che un tecnico mal digerisce.

Ambizioni ridimensionate tra i motivi dell’addio di Conte

Ridimensionamento delle ambizioni. È il segnale che ha colto Antonio Conte quando gli è stato esposto il nuovo progetto. La società non intende certo arrestare gli investimenti e rinunciare a competere ai massimi livelli: ha chiesto anche un prestito, ma la crisi pandemica e i mancati introiti hanno inciso sulla situazione finanziaria e occorre partire dal risanamento dei conti. L’allenatore leccese, però, era stato chiaro. Da mesi, fiutato il pericolo, aveva avvisato che mai avrebbe accettato un depauperamento dell’organico. Il duro lavoro svolto fino ad oggi sarebbe venuto meno e ricominciare daccapo è una ipotesi che ha sempre scartato.

Sabato scorso l’incontro tra Conte e la società ha rappresentato il punto di svolta. Un colloquio chiaro e franco. La dirigenza ha prospettato al tecnico il nuovo scenario: cessione di diversi giocatori, inclusi alcuni  big, altrimenti l’attivo di 100 milioni o giù di lì sarebbe pura fantasia. Certo, si può agire sugli svincolati, coloro che sono a fine contratto e hanno ingaggi elevati (Kolarov, ndr) ma si tratta solo di una boccata d’ossigeno.

Allegri, Sarri, Inzaghi o magari l’ex nerazzurro Mihajolovic. Uno tra questi dovrebbe subentrare a Conte, che a sua volta potrebbe approdare al Real Madrid

Qui Milan, Mike Maignan sostituto di Donnarumma

A Milanello tira tutt’altra aria. Anche il Milan deve far di conto, ma la notizia è data dall’ingaggio dell’estremo difensore del Lille, Mike Maignan, che ha già svolto le visite mediche e firmato il contratto. Costo dell’operazione 13 milioni più di due di bonus, al giocatore 2,5 milioni di ingaggio annuo a salire per i prossimi cinque anni.

Una operazione che porta la firma di Paolo Maldini e del direttore sportivo Frederic Massara che chiude la porta a Gigio Donnarumma. Le strategie milionarie di Raiola –  che chiedeva per l’assistito tra i dieci e i dodici milioni netti all’anno, più le sue commissioni stimate intorno ai 20 – e i tentennamenti del portiere di Castellammare di Stabia non sono piaciuti alla dirigenza, e cosi il portiere se ne va a scadenza di contratto e dovrà cercarsi un’altra squadra, operazione non facile alla luce delle esorbitanti richieste. Insieme a lui va via anche il fratello Antonio, fino a ieri terzo portiere dei rossoneri. Psg e Barcellona restano spettatori interessati, ma l’impressione è che Raiola dovrà abbassare le sue pretese.

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