Fuori le diete da Instagram
Il social è stato accusato di non tutelare abbastanza i teenager dai contenuti che promuovono abitudini alimentari potenzialmente dannose. Immediata la risposta: «Ricerca condotta con metodi non attendibili»
Basta un like e la bacheca si riempie di contenuti potenzialmente pericolosi, specie per gli utenti minorenni. Instagram finisce nuovamente nel mirino per una serie di strani movimenti dell’algoritmo, colpevole di bombardare ragazze e ragazzi adolescenti con messaggi e scatti che inviterebbero a seguire trattamenti per la perdita di peso senza alcun consulto medico. A dimostrarlo una ricerca condotta dall’agenzia Revealing Reality e commissionata dalla 5Rights Foundation, associazione benefica che, da anni, si impegna per un controllo più stringente dei minori sui social.
I like e i post che sponsorizzano le diete
Nascondendosi dietro profili fake di utenti minorenni, gli esperti hanno iniziato a seguire diverse pagine suggerite dai ragazzi per verificare quanto velocemente la piattaforma iniziasse a inserire, nella sezione Esplora, materiale dannoso. Così, con il profilo di una fantomatica diciassettenne, hanno messo like a un post di un brand di abbigliamento sportivo che pubblica spesso contenuti sull’alimentazione. Poi, hanno iniziato a seguire una pagina suggerita in automatico dal social, piena di fotografie che mostrano gli effetti della dieta sulle persone. Da queste due azioni, il feed si è riempito di video e reel di consigli per ottenere in poco tempo un addome scolpito o gambe toniche, e di immagini di corpi molto magri o poco realistici perché visibilmente modificati. Lo stesso esperimento è stato ripetuto fingendo altre identità, con risultati molto simili.
Instagram e l’algoritmo sui suggerimenti
Secondo Beeban Kidron, presidentessa della 5Rights Foundation, bisogna subito modificare i sistemi che generano in automatico i suggerimenti sulla base dei profili che l’utente segue. Instagram è al corrente del fatto che, dietro certi account, ci siano utenti minorenni e, proprio per questo, dovrebbe evitare di esporli a rischi del genere, calibrando la tipologia e la qualità di raccomandazioni proposte in base ai dati anagrafici a disposizione. Dello stesso parere anche Rachel De Souza, responsabile dell’Office of the Children’s Commissioner inglese, ente deputato alla tutela e alla protezione dei diritti dei minori. «Ogni giorno vigiliamo affinché i minorenni non accedano a servizi o contenuti inappropriati nel mondo offline», ha spiegato al Guardian, «Si dovrebbe fare la stessa cosa anche su Internet. Se non di più».
Facebook respinge le accuse
Un portavoce Facebook (società che controlla anche Instagram) ha ribadito l’impegno del social nella tutela degli adolescenti e, contemporaneamente, ha sollevato una serie di dubbi sulla validità della ricerca, sostenendo come il metodo non fosse attendibile. Ancor meno attendibili le conclusioni, perché fondate su un’esperienza falsata e condotta attraverso avatar inesistenti. I suggerimenti non sono stati proposti dal database di Instagram ma ricercati volontariamente, e molti esempi portati a supporto della tesi non esisterebbero già più perché «antecedenti alle correzioni apportate all’algoritmo, funzionali a vietare la pubblicazione di materiale legato a una visione edulcorata ed errata dei disturbi alimentari e dell’autolesionismo».
Il Regno Unito impone nuove regole ai giganti della scena social
Per quanto discussa, l’indagine è arrivata al momento giusto. Tra qualche mese, infatti, nel Regno Unito i colossi del tech dovranno fare i conti con una nuova serie di regole utili a chiarire, ancora una volta, il comportamento da tenere nei confronti degli utenti minorenni. Nella speranza di arrivare a ricreare un ambiente sicuro, dove apprendere e arricchirsi senza rischiare la vita. Da settembre, social come Facebook, TikTok e Instagram saranno costretti a mettere a disposizione un’alternativa child friendly del servizio e rafforzare le misure di verifica della veridicità delle informazioni inserite al momento dell’iscrizione. Solo così potranno aggirare multe salatissime e ridurre al minimo il pericoloso incremento delle identità fasulle e di tutti i problemi che ne derivano.