Insetti nel mangime per animali. Una novità che potrebbe, secondo un rapporto del Wwf, ridurre il rischio di deforestazione. Le proteine ricavate in questo modo, infatti, sostituirebbero la soia, facendone diminuire del 20 per cento la domanda. Si tratta di circa metà della quantità totale usata per il cibo di polli e maiali negli allevamenti del Regno Unito.
La pianta, infatti, viene coltivata in maniera intensiva nei campi del Sud America e il 40 per cento della produzione, circa un milione di tonnellate, finisce negli allevamenti britannici, destinata all’alimentazione degli animali. A riportare i dati e lanciare l’allarme nello scorso dicembre era stato il Guardian, ponendo l’accento sulla situazione in Argentina, Brasile e Paraguay, dove sono sempre più frequenti le distruzioni di foreste per far spazio a nuove piantagioni. Oggi lo stesso quotidiano britannico rispolvera la questione per illustrare possibili soluzioni.
Insetti nel mangime per animali, risultati sorprendenti
Mollie Gupta, responsabile per il Wwf delle materie prime ricavate dalle foreste, ha affermato che per la prima volta è stato quantificato il beneficio che le proteine ottenute dagli insetti avrebbero per il Regno Unito. «Da 18 mesi le studiamo come alternativa alla soia», ha spiegato la donna. «Abbiamo sempre pensato che avessero un enorme potenziale, ma le nuove scoperte rappresentano un enorme balzo in avanti». La realizzazione di questo progetto passa però inevitabilmente attraverso step burocratici e legislativi. Nel Regno Unito, infatti, la somministrazione delle proteine degli insetti è attualmente riservata agli animali domestici e alla fauna acquatica, dove è affiancata alla farina di pesce. Secondo fonti del Guardian, il Wwf avrebbe già inoltrato la richiesta alle autorità britanniche, spinta anche dall’ok da parte dell’Ue che, dal canto suo, entro l’estate dovrebbe approvare l’utilizzo del nuovo alimento.
Il rapporto contiene, inoltre, le analisi sulla necessità di ampliare la gamma di materie prime usate per allevare gli insetti, fra cui le eccedenze alimentari derivanti dalla produzione di carne e pesce. Keiran Olivares Whitaker, fondatore di Entocycle, azienda che commercia mosche soldato nere nel Regno Unito, ha affermato che il governo britannico ha «una vera opportunità per modellare la legislazione e diventare leader mondiale nella proteina degli insetti sostenibili, attirando il capitale estero».
Insetti sui banconi dei supermercati
Il Wwf sottolinea anche l’importanza del ruolo rivestito dal settore della vendita al dettaglio, fondamentale per incentivare l’uso di proteine di insetti nei mangimi animali ed educare i consumatori sui vantaggi. Ad oggi, il supermercato francese Auchan vende già trote alimentate con insetti, mentre sugli scaffali olandesi abbondano uova deposte da galline nutrite con larve di mosca soldato nera. «Vogliamo sperimentare prodotti alternativi, anche se inizialmente li offriremo in piccole quantità», ha dichiarato Ashwin Prasad di Tesco, catena di supermercati britannica. «C’è un chiaro obiettivo da parte nostra di muoverci in questa direzione».