L’Inpgi passerà all’Inps dal luglio 2022

Redazione
28/10/2021

Secondo la bozza della Manovra in discussione al Cdm l’istituto di previdenza dei giornalisti, in crisi da tempo, passerà sotto la gestione dell’Inps

L’Inpgi passerà all’Inps dal luglio 2022

«Al fine di garantire la tutela delle prestazioni previdenziali in favore dei giornalisti, con effetto dal 1° luglio 2022, la funzione previdenziale svolta dall’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani “Giovanni Amendola” (INPGI) ai sensi dell`articolo 1 della legge 20 dicembre 1951, n. 1564, in regime di sostitutività delle corrispondenti forme di previdenza obbligatoria, è trasferita, limitatamente alla gestione sostitutiva, all’Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) che succede nei relativi rapporti attivi e passivi». È quanto si legge all’articolo 28 della bozza della legge di bilancio in esame dal Consiglio dei Ministri.

Inpgi entra nell’Inps: chi è coinvolto

«Con effetto dalla medesima data sono iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti i giornalisti professionisti, pubblicisti e i praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica, nonché, con evidenza contabile separata, i titolari di posizioni assicurative e titolari di trattamenti pensionistici diretti e ai superstiti già iscritti presso la medesima forma», si legge ancora.

Dall’Inpgi all’Inps: che cosa cambia per gli iscritti

Il regime pensionistico dei soggetti iscritti all’Inpgi, prevede la bozza, «è uniformato, nel rispetto del principio del pro-rata, a quello degli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti con effetto dal 1° luglio 2022. In particolare, per gli assicurati presso la gestione sostitutiva dell`INPGI, l’importo della pensione è determinato dalla somma: a) delle quote di pensione corrispondenti alle anzianità contributive acquisite fino al 30 giugno 2022 calcolate applicando le disposizioni vigenti presso l`Inpgi; b) della quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive acquisite a decorrere dal 1° luglio 2022, applicando le disposizioni vigenti nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti».

L’Inps e la rivoluzione Spid

Dal 1° ottobre non è più possibile accedere ai servizi on line dell’ INPS utilizzando il PIN. Bisognerà invece farlo attraverso Spid (Sistema pubblico di identità digitale), Cie (Carta di identità elettronica) e Cns (Carta nazionale dei servizi). Unica eccezione è quella consentita ai residenti all’estero non in possesso di un documento di riconoscimento.