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Wargame

Russia, boom dell’industria funeraria

Tra pandemia e guerra il settore è in forte crescita. I 33 crematori del Paese non sono più sufficienti. Mentre lo spazio disponibile in molti cimiteri è esaurito.

27 Gennaio 2023 16:47 Redazione
Tra pandemia e guerra il settore è in forte crescita. I 33 crematori del Paese non sono più sufficienti. Mentre lo spazio disponibile in molti cimiteri è esaurito.

Tra Covid e guerra, l’industria funeraria russa sta registrando una crescita senza precedenti. Sia in termini di fatturato sia, come sottolinea il sito investigativo The Insider, in termini di richieste di formazione. Sempre più persone infatti vogliono lanciarsi nel settore.

Il cimitero dedicati ai soldati Wagner è stato ampliato di sette volte negli ultimi due mesi

«Il carico di lavoro è piuttosto pesante», ha detto al sito Boris Yakushin, proprietario di un crematorio a Novosibirsk, la terza città più grande del Paese. «Il boom è iniziato durante la pandemia, quando la domanda di cremazione è aumentata», ha spiegato Dmitry Yevsikov, specialista di pompe funebri e attrezzature per crematori in Crimea. Tanto che, ha aggiunto, «lo spazio nei cimiteri si sta esaurendo». Ed è continuato naturalmente con la guerra. L’ultimo bollettino del ministero della Difesa russo, diffuso lo scorso settembre, confermava la morte di 6 mila soldati in Ucraina. Numero che stando alle stime dei media indipendenti su dati open source andrebbe come minimo raddoppiato. Molti soldati vengono seppelliti nel villaggio di Bakinskaya, nel territorio di Krasnodar, 250 chilometri a sud di Rostov sul Don. Il cimitero locale, come ha confermato anche il New York Times, è utilizzato dal gruppo Wagner ed è stato ampliato di sette volte negli ultimi due mesi. Lo stesso fondatore dell’organizzazione di mercenari, Yevgeny Prigozhin, ha confermato che i militari sono stati sepolti a Bakinskaya dopo che lo spazio nel cimitero dedicato alla Wagner, 18 km più a ovest, era esaurito.

Russia, la Wagner trasporta i cadaveri dei soldati sui camion col codice "cargo 200"
Corpi all’interno di un container (da Twitter).

I 33 crematori russi non sono più sufficienti 

Rostov sul Don, vicino al confine ucraino, dice ancora Yakushin, si è trasformata in un hub per l’arrivo e lo smistamento delle salme dei caduti nella cosiddetta operazione militare speciale. Tanto che in città si sta costruendo un secondo crematorio. Impianti che, come fa notare Yevsikov a The Insider, si stanno moltiplicando in tutta la Federazione. I 33 crematori attualmente operativi non sono in grado si soddisfare la crescente domanda. Solo lo scorso anno ne sono stati aperti cinque. Alcuni altri sono in costruzione. «Spesso gli investitori hanno fatto soldi da qualche altra parte», spiega Dmitry Evsikov, esperto del settore e operativo in Crimea, «e noi esperti aiutiamo a organizzare il tutto. Un crematorio può essere realizzato in 8-10 mesi. Alcuni progetti sono stati cominciati dopo lo scoppio della guerra. È un buon investimento: il crematorio si ripaga in 3-5 anni».

Tag:Crisi ucraina
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