Importanti novità in arrivo in Indonesia, dove il parlamento è pronto ad approvare un nuovo codice penale il prossimo 15 dicembre. Con la revisione legislativa, il sesso fuori dal matrimonio sarà reato punibile con un anno di carcere. Sarà vietato anche insultare presidente e istituzioni statali o esprimere opinioni contrarie all’ideologia nazionale. Previa denuncia dello stesso leader del governo, Joko Widodo, si rischierà una reclusione fino a 36 mesi. Varrà non solo per i cittadini ma anche per gli stranieri. «Siamo orgogliosi di avere un sistema di leggi in linea con i valori della nostra tradizione», ha detto a Reuters Edward Omar Sharif Hiariej, viceministro della giustizia.
Tutte le modifiche nel nuovo codice penale in Indonesia
L’approvazione del nuovo codice penale indonesiano è prevista per il 15 dicembre, ma per alcune fonti di Reuters potrebbe arrivare anche la prossima settimana. L’ultima bozza risale al 24 novembre e prevede, fra gli altri, il reato del sesso fuori dal matrimonio. La denuncia potrà partire esclusivamente da parenti stretti del colpevole, che rischierà fino a 12 mesi di reclusione. Impossibile anche la convivenza prima delle nozze. Previsti anche i divieti di insulto nei confronti delle massime istituzioni dell’Indonesia, tra cui ovviamente il presidente. Anche in questo caso, sarà necessaria una denuncia diretta da parte della vittima, nella fattispecie il leader stesso Joko Widodo, che farà partire il processo. La pena prevede un periodo di reclusione fino a un massimo di tre anni. Sarà altresì vietato anche esprimere opinioni personali che cozzino con l’ideologia dello Stato.

Il nuovo codice penale continuerà poi a contrastare l’aborto, con la sola esclusione delle vittime di stupro, e la magia nera. La pena di morte potrà commutarsi in ergastolo dopo 10 anni di buona condotta. Si specifica anche come le leggi saranno valide non soltanto per i cittadini indonesiani ma anche per gli stranieri. «Sarà un’enorme battuta di arresto per la democrazia in Indonesia», ha detto al Guardian Andreas Harsono di Human Rights Watch. Immediata la risposta del viceministro Hiariej, secondo cui il nuovo codice penale non minaccerà in alcun modo la libertà personale e i diritti del cittadino. Intanto i gruppi islamici del Paese, che costituiscono la maggioranza religiosa, hanno espresso il proprio sostegno alla manovra.

Resta ora da vedere come reagirà la popolazione, che già nel 2019 si era opposta con manifestazioni e proteste in vista di una prima revisione del codice. Decine di migliaia di cittadini scesero in piazza per esprimere il dissenso nei confronti delle nuove norme che, secondo loro, avrebbero ridotto le libertà civili. In Indonesia, donne, minoranze religiose e persone Lgbtq+ sono da tempo vittime di discriminazione.