I funghi potrebbero allentare la morsa dell’inquinamento su Nuova Delhi. La città dell’India è la capitale mondiale più inquinata al mondo. Un problema percepito soprattutto in inverno. Fra le cause principali ci sarebbero i continui incendi dei campi agricoli che, dopo la mietitura di grano e riso, vengono dati alle fiamme in vista della nuova semina. In soccorso della popolazione potrebbe però arrivare uno spray che, grazie all’azione di sette specie fungine, riesce a decomporre le stoppie fungendo da compost per la stagione successiva.
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Perché i coltivatori in India bruciano i campi e come agisce lo spray
Prima di analizzare il nuovo spray, occorre soffermarsi sul perché gli agricoltori danno i campi alle fiamme. Come ricorda un articolo della Bbc, le colture predominanti in India sono riso e grano. Per quanto riguarda il primo, fino a circa 10 anni fa si procedeva con la semina nel mese di aprile e la raccolta a settembre, sfruttando la copiosa acqua sotterranea per irrigare le piante. In questo modo ogni agricoltore aveva due mesi di tempo per preparare lo stesso terreno alla piantagione di grano e iniziarne il ciclo di coltivazione a novembre. Di recente però l’esaurimento delle falde sotterranee ha costretto a seminare il riso a giugno, spostandone la raccolta proprio a ridosso della semina del grano. La finestra ridotta fra la fine di un ciclo e l’inizio dell’altro ha spinto gli agricoltori a bruciare le stoppie di riso per accorciare i tempi, aumentando l’inquinamento.

«Ogni anno in India vengono bruciate 23 tonnellate di stoppie di riso», ha detto alla Bbc Ashok Kumar Singh, direttore dell’Indian Agricultural Research Instituite. «Se le impilassimo in balle da 20 chili l’una, supereremmo la distanza Terra-Luna». Ecco perché urge una risposta immediata che ha trovato concretezza in un nuovo spray. Pusa Decomposer utilizza sette funghi differenti in grado di decomporre le stoppie in appena tre settimane, integrandole con il terreno e tramutandole in concime. Pusa è disponibile anche in polvere e basta aggiungerne 300 grammi in 25 litri di acqua per trattare 5 mila metri quadri di terreno. «La nuova miscela non contrasta solo l’inquinamento, ma incrementa la qualità del suolo», ha detto Rattan Lal, professore di scienze ambientali alla Ohio State University. «In questo modo il contadino ne trarrà benefici per le sue piante».
I dubbi degli agricoltori e gli altri esperimenti del passato
Sebbene il costo sia basso, tanto che per trattare un ettaro si spendono 3 mila rupie (35-40 euro), non tutti hanno accolto con giubilo la novità. In molti hanno manifestato scetticismo verso la miscela, dicendosi pronti a restare fedeli alla tradizione piuttosto che a fidarsi dello spray ai funghi. Ecco perché si teme che Pusa Decomposer possa non superare il progetto pilota e finire nel dimenticatoio come altre iniziative del passato. Nel 2006, la macchina per la semina Happy Seeder si proponeva di velocizzare la rimozione delle stoppie e il loro smaltimento, ma si è rivelata troppo costosa per le tasche dei lavoratori. Non è andata meglio con una variante ibrida di riso resistente alla siccità che poteva essere raccolta dopo appena 120 giorni, bocciata per scarsa redditività.

Intanto in India il tasso di inquinamento resta a livelli preoccupanti. Secondo il World Air Quality Report del 2021, 21 delle 30 città più inquinate al mondo si trovano nel subcontinente, con Nuova Delhi al comando. I dati ufficiali attribuiscono il 42 per cento del particolato nell’aria della capitale agli incendi, visibili persino dai satelliti in orbita. Inutile persino la legge del 2015 che li ha resi illegali in città e negli Stati di Rajasthan, Punjab, Uttar Pradesh e Haryana. Gli effetti si concretizzano sulla popolazione che soffre di asma, bronchite e rischia di contrarre il cancro.
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