La Cina ha da poco allargato le maglie, l’India ha invece cominciato a stringerle. Il controllo della natalità è un tema ormai decennale in Asia. Ad aprire la pista fu Pechino nel 1980, con l’introduzione della “politica del figlio unico” per tenere sotto controllo la crescita demografica che – si pensava – avrebbe rallentato la crescita economica del Paese. I trasgressori erano puniti con multe salatissime, e i dipendenti pubblici con più di un figlio subivano l’immediato licenziamento. Nei casi più drastici, poi, si procedeva con aborti e sterilizzazioni forzati. Nel 2013 la regola fu abolita e fu concesso alle famiglie di avere fino a due figli, con le sanzioni che sarebbero rimaste a partire dal terzo. Nel giugno 2021 un’ulteriore allargamento: per contrastare l’invecchiamento demografico del Paese, il Partito comunista ha stabilito che si potranno avere fino a tre figli, ma sarà vietato farne nascere un quarto.
L’India tollera al massimo due figli
Il secondo Paese più popoloso al mondo, l’India (1,38 miliardi di abitanti) sta invece svoltando in senso opposto. Già a partire dal 2020 il premier Narendra Modi aveva provato a introdurre una legge per limitare l’espansione demografica, con pene severissime per le famiglie con più di due figli: perdita del diritto di voto, impossibilità per i genitori di trovare un lavoro pubblico, riduzione o cancellazione dei sostegni economici familiari. I recidivi avrebbero addirittura rischiato fino a 10 anni di carcere. La proposta, che il partito di Modi (Bjp, nazionalista indù) aveva provato a “sponsorizzare” con manifestazioni programmate per le città del Paese, non era passata a livello nazionale.
Così, il Bjp ha cominciato a discutere la legge Stato per Stato: quello nord-orientale dell’Assam, governato dal partito di Modi, il mese scorso ha annunciato una misura che taglia i benefici del governo alle famiglie con più di due figli. Il primo ministro locale, Himanta Biswa Sarma, ha anche affermato che la proposta serve, in parte, per controllare la crescita della popolazione dei musulmani di lingua e origine bengalese che vivono nell’Assam. Adesso, di una proposta simile se ne discuterà anche nell’Uttar Pradesh, lo Stato del Taj Mahal, anch’esso governato dal Bjp. Se fosse una nazione indipendente, l’Uttar Pradesh sarebbe la quinta più popolosa al mondo con 240 milioni di abitanti, e la sua densità abitativa è il doppio della media indiana. La proposta di legge, anche in questo caso, prevederebbe addirittura degli incentivi per le coppie con due figli, se uno dei genitori dovesse optare per la sterilizzazione volontaria, compresi prestiti agevolati per l’acquisti di immobili e sconti su bollette e tasse sulla proprietà. I trasgressori, cioè le coppie con un terzo figlio, smetterebbero di ricevere sussidi governativi e non potrebbero accedere ai posti pubblici.