Il momento è quasi giunto. Il Regno Unito si prepara per l’incoronazione di Carlo III. Settant’anni dopo la madre Elisabetta II, il nuovo sovrano britannico sarà protagonista di una celebrazione sontuosa che attirerà gli occhi di tutto il mondo. L’ascesa ufficiale al trono di un monarca ha da sempre catturato l’interesse del cinema che, attraverso tutti i generi, ha realizzato diversi film per rappresentare la cerimonia e il suo significato. Il Guardian ha elencato cinque casi, cui Carlo III potrebbe ispirarsi per regalità, portamento e pathos. Da Il re con Timothée Chalamet a Falstaff di Orson Welles, ecco quali sono.
L’incoronazione al cinema in 5 scene cult, da Il Re a Enrico V
1. Falstaff, l’incoronazione come abbandono della spensieratezza giovanile
Fra le immagini più indimenticabili della storia cinematografica c’è indubbiamente l’incoronazione di Hal (Keith Baxter), principe e figlio di Enrico IV in Falstaff. Il cult del 1965 di e con Orson Welles si ispira liberamente a numerose opere di William Shakespeare, tra cui Riccardo II, Enrico V e Le allegre comari di Windsor. Durante la celebrazione, il protagonista scaccia il vecchio compagno di avventure Falstaff (Orson Welles), ricordandogli come l’ascesa al trono sia il momento in cui un sovrano abbandona la spensieratezza per abbracciare i suoi doveri. Un pathos percepibile anche grazie a un’attenta regia di Welles, che riprende il volto del re dal basso, immedesimando lo spettatore nello sguardo di Falstaff.

2. Georges Melies, la ricostruzione dell’ascesa di Edoardo VII
Andando a ritroso nel tempo, ci si può imbattere in un progetto di Georges Melies di inizio Novecento. Il maestro francese del cinema muto ricevette l’incarico, da parte del produttore americano George Urban, di filmare l’incoronazione di Edoardo VII e sua moglie Alessandra di Danimarca. Tuttavia, il regista non riuscì a ottenere i permessi dalla famiglia reale britannica, tanto da dover ricreare l’intera scena ex novo in Francia. Audace e breve, tanto da durare appena quattro minuti, la scena è girata da un’unica posizione a sinistra del trono. Il pathos raggiunto fu incredibile tanto da ricevere un tripudio di applausi.
3. Il Re, con Chalamet il sovrano si spoglia del proprio passato
Ben più recente è invece il film di David Michod Il re con protagonista Timothée Chalamet. Lungometraggio del 2019, come Falstaff racconta le gesta del giovane principe Enrico V d’Inghilterra, interpretato dall’astro nascente di Hollywood. A differenze del film di Welles, l’incoronazione abbandona ogni tratto celebrativo, spogliando – letteralmente – il sovrano del suo passato. L’immagine di Chalamet a torso nudo è, secondo il Guardian, un passaggio fra paganesimo e spirito religioso in cui il monarca prende sulle spalle il peso di una nazione.

4. A Queen is Crowned, inquadrature solenni per l’ascesa di Elisabetta II
Carlo III appare in prima persona, anche se ancora bambino, nel documentario A Queen is Crowned del 1953 di Christopher Fry. Il progetto nacque per riassumere in poco meno di 80 minuti la lunga e lenta diretta televisiva in bianco e nero della Bbc. La narrazione segue infatti pedissequamente, con la voce di Laurence Olivier, l’ascesa al trono di Elisabetta II, soffermandosi anche sul marito Filippo e il figlio Carlo. L’incoronazione ha assunto toni solenni e sognanti grazie a una selezione attenta delle inquadrature, valse al progetto le nomination a Golden Globes e premi Oscar.
5. Spavalderia e regalità nel fantasy, da Thor a Il Signore degli anelli
Nell’elenco del Guardian c’è spazio anche per due produzioni recenti e di stampo fantasy. L’incoronazione di un sovrano è stata infatti protagonista di Thor, lungometraggio dei Marvel Studios sul dio norreno del tuono, e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re. Nel primo la celebrazione assume toni goliardici e ironici, in quanto il protagonista (Chris Hemsworth) si presenta spavaldo al cospetto del padre Odino per ricevere la corona. Ben più regale e mistica è invece l’ascesa al trono di Aragorn (Viggo Mortensen) nel capitolo finale sulla trilogia di Tolkien. Un esempio di «pura maestà» cui Carlo III indubbiamente potrebbe aspirare.