La giornalista del Incoronata Boccia è in corsa per la vicedirezione di un telegiornale Rai, nella nuova tivù pubblica meloniana. Il suo nome è saltato fuori come uno dei “contrappesi” femminili al pacchetto di nomine, ritenuto da molti troppo maschile, varato giovedì 25 maggio: intanto è praticamente certo che la 41enne sarda prenderà in mano la conduzione di Agorà Estate su Rai 3, rete storicamente di sinistra.

Le amicizie importanti di Boccia, che l’estate scorsa ha condotto Weekly
La giornalista, originaria di Abbasanta, in provincia di Oristano, ha lavorato a lungo al Tgr Sardegna e vanta già una conduzione nazionale, ovvero quella di Weekly, spin-off di Uno Mattina Estate. Tra i suoi mentori, come ammesso da lei stessa, c’è Angelo Mellone, da oggi direttore del DayTime: «comandante coraggioso e generoso», lo ha definito su Instagram un anno fa, quando si apprestava a prendere il timone di Weekly. Boccia è inoltre molto vicina a Giampaolo Rossi, nuovo direttore generale della Rai meloniana, in quota Fratelli d’Italia. Sul fatto che la sua carriera sia stata facilitata da certe “vicinanze” si è già espresso a marzo il Comitato di redazione del Tgr Sardegna, che ha ribadito la sua «ferma condanna per la campagna stampa nei confronti della collega, con insinuazioni di tipo sessista». Boccia è inoltre sposata dal 2007 con Ignazio Artizzu, capoufficio stampa della Regione Sardegna sotto le bandiere del centrodestra. E qui era stata lei a parlare l’estate scorsa: «Sono in Rai dal 2001. Essere bollata come “moglie di” dopo 21 anni di professione giornalistica in Rai lo trovo umiliante non per me, ma per tutte le donne».
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Gli studi universitari da record: ma non chiamatela secchiona
Le sue capacità, Incoronata Boccia, le ha mostrate d’altra parte fin dai tempi degli studi universitari. Come ha raccontato lei stessa, decisa a intraprendere la carriera di giornalista si era trasferita a Roma, per studiare Scienze della comunicazione alla Sapienza. A soli 21 anni aveva già sostenuto 26 esami, con una media del 29: da qui la decisione, al terzo anno, di anticipare i tempi chiedendo di discutere subito la tesi di laurea, cosa che non si è rivelata possibile per meri motivi burocratici. Brava, ma guai a chiamarla secchiona: «I secchioni sono tristi. Io mi godo la vita. Compravo i libri, iniziavo a leggerli e li trovavo estremamente interessanti. Li leggevo in una serata o in un pomeriggio». A ogni modo, in attesa della laurea (“Tiscali e il Web miracolo”) è approdata al Tg5 di Enrico Mentana per due sostituzioni.

L’approdo in Rai a La vita in diretta e gli anni al Tgr Sardegna
Cinque anni l’ingresso in Rai, come inviata a La vita in Diretta. Poi il ritorno in Sardegna al tg regionale, di cui è stata a lungo vicecaporedattrice. O vicecaporedattore? A proposito dei mestieri e degli articoli al femminile Boccia, detta “Cora”, è infatti allineata al pensiero della premier Giorgia Meloni. «Il linguaggio di genere deve essere una scelta, non un obbligo, e ci sono tanti giornalisti che come me sceglieranno di chiamarla il presidente per rispetto della sua scelta politica», ha risposto all’Usigrai. Il sindacato dei giornalisti Rai, del cui esecutivo Boccia è membro, subito dopo l’ascesa della leader di Fratelli d’Italia a palazzo Chigi voleva imporre l’appellativo “la presidente”.