Dati allarmanti quelli emersi dalle stime degli incidenti stradali avvenuti nel 2022 in Italia. La Commissione Europea ha indicato un + 9 per cento dei morti italiani rispetto al’anno precedente. Siamo di fronte ad un dato triplicato a confronto con i paesi europei vicini.
Incidenti stradali: i dati in Italia del 2022
L’Italia, nella classifica dei paesi europei con maggiori vittime di incidenti stradali, è all’ottavo posto dopo Romania, Bulgaria, Croazia, Portogallo, Lettonia, Grecia e Ungheria. 20.600 persone sono morte nel 2002 durante un incidente stradale in Europa. Un aumento del 3 per cento rispetto al 2021. C’è però un aspetto positivo: guardando al 2018, il numero è diminuito del 10 per cento (2 mila vittime in meno).

Gli incidenti stradali mortali nel nostro paese sono stati 1362 e le vittime 1489, risultando così aumentati del 7,8 per cento e dell’11,1 per cento. Gli incidenti che hanno provocato lesioni sono stati 28914 e le persone ferite (42300) hanno raggiunto un + 8,4 per cento e +10,6 per cento.
Incidenti stradali: i dati in Europa del 2022
Le diminuzioni maggiori di incidenti stradali, superiori al 30 per cento, sono state segnalate in Lituania e Polonia, con un calo del 23 per cento della Danimarca. Al contrario, negli ultimi tre anni, il numero di vittime della strada in Irlanda, Spagna, Francia, Paesi Bassi e Svezia è rimasto piuttosto stabile o è aumentato.
Le strade più sicure sembrano essere in Svezia (21 morti per milione di abitanti), seguita dalla Danimarca (26 morti per milione di abitanti). Bandiera nera invece per Romania (86 morti per milione di abitanti) e Bulgaria (78 morti per milione di abitanti).
Il 52 per cento degli incidenti stradali mortali si è verificato su strade di campagna, il 39 per cento nelle aree urbane e il 9 per cento sulle autostrade. Tre morti su quattro sono uomini.
Conducenti e passeggeri rappresentano il 45 per cento delle vittime della strada, mentre i pedoni rappresentano il 18 per cento. Motociclisti e conducenti di motocicli deceduti in un incidente stradale sono il 19 per cento, mentre i ciclisti sono il 9 per cento del totale delle vittime. L’obiettivo dell’Ue e delle Nazioni Unite è dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2030.