Proseguono le indagini sull’incidente di Casal Palocco, a Roma, dove una Lamborghini, con all’interno i cinque membri del gruppo TheBorderline, si è schiantata contro una Smart, causando la morte del piccolo Manuel di appena 5 anni. Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati di Matteo Di Pietro, 20enne ora accusato di omicidio stradale e trovato positivo ai cannabinoidi, oggi i carabinieri sono andati a perquisire la casa dello youtuber. Secondo quanto filtra, gli agenti non avrebbero trovato nessuno in casa e si sarebbero recati nell’abitazione per cercare eventuali sostanze stupefacenti. Intanto il procuratore aggiunto Michele Prestipino, che coordina l’inchiesta, ha disposto l’analisi dei cinque smartphone dei ragazzi a bordo del suv Lamborghini, per verificare la presenza di video o messaggi utili a ricostruire l’incidente.
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I pm hanno ascoltato i cinque ragazzi e disporranno l’autopsia per Manuel
In attesa di completare le verifiche sui telefoni cellulari, i cinque membri della crew di youtuber, TheBorderline, sono stati ascoltati dalla polizia giudiziaria. Nei prossimi giorni toccherà anche alla madre di Manuel, Elena, dimessa ieri dall’ospedale Sant’Eugenio. Inoltre i pm di Roma si preparano a disporre l’autopsia sul corpo di Manuel. Gli inquirenti puntano a capire anche se i ragazzi potessero noleggiare una vettura come il suv Lamborghini in questione. L’auto ha una cilindrata elevata e non può essere guidata da chi ha conseguito la patente da meno di un anno.

I testimoni: «Filmavano le auto distrutte e ridevano»
Si susseguono anche le testimonianze di chi è accorso sul luogo dell’incidente negli attimi immediatamente successivi allo scontro. Tra i primi ad arrivare ci sarebbe Elio Sciurpi, il direttore dell’asilo dov’era iscritto Manuel, che insieme al figlio Valerio, padre di un compagno di classe del piccolo scomparso, ha affrontato i cinque giovani che scesi dalla macchina avrebbero iniziato a riprendere le auto distrutte coi telefoni. In un video apparso sui social e poi rimosso, veniva mostrato il clima teso, ma si vedeva anche uno degli youtuber riprendere tutto con il proprio smartphone. «Quella degli youtuber è stata una reazione inconcepibile, dobbiamo fare emergere la verità», ha dichiarato un altro uomo, il padre di uno dei compagni di classe di Manuel.