Nuovi sviluppi nelle indagini sull’incidente di quartiere di Casal Palocco a Roma, all’incrocio fra Via Archelao di Mileto e Via di Macchia Saponata. Era il 20enne Matteo Di Pietro alla guida del suv che ha travolto la Smart al cui interno c’erano la 28enne Elena e i suoi due figli, una bimba di 3 anni e il piccolo Manuel di 5, morto nell’impatto. Adesso il giovane youtuber risulta indagato per omicidio stradale e lesioni stradali aggravate. Ma è stato reso noto anche che è stato trovato positivo ai cannabinoidi, con il test effettuato dopo l’incidente. Intanto Vito Loiacono, uno dei cinque Youtuber del gruppo The Borderline, ha rotto gli indugi e con un commento su Instagram si è difeso da chi lo sta insultando e criticando da ore, dopo il grave incidente tra il suv che trasportava i giovani e la Smart al cui interno c’erano la 28enne Elena e i suoi due figli, una bimba di 3 anni e il piccolo Manuel di 5, morto nell’impatto. Ha scritto: «Il trauma che sto provando è indescrivibile. Ci tengo solo a dire che io non mi sono mai messo al volante e che sto vicinissimo alla famiglia della vittima». Sui social, soprattutto su Twitter, in tanti hanno criticato anche quest’atteggiamento, dopo l’incidente.
Ma ce l’ha un avvocato, un parente, un amico?Capite che la distinzione tra reale e virtuale ormai è saltata. La piazza dove esporre la propria versione è Instagram. La sparizione social non è contemplata. Mai. Il problema è culturale e questo commento è la conferma #theborderline pic.twitter.com/ndtVZ9JEl0
— Domenico Marocchi (@domenicomarock) June 15, 2023
Non sono indagati gli altri 4 passeggeri del suv
Non risultano iscritti sul registro degli indagati della procura di Roma, invece, gli altri 4 giovani, tre uomini e una donna, all’interno della vettura al momento dello schianto. Le autorità stanno cercando di chiarire la dinamica e cercano indizi anche sui social, poiché il gruppo di Youtuber potrebbe aver girato dei video per testimoniare l’impresa di restare in auto per 50 ore, dandosi il cambio alla guida. Se così dovesse essere, nei loro confronti potrebbe scattare il concorso in omicidio. A coordinare le indagini sono i pm del gruppo del procuratore aggiunto Michele Prestipino. Si indaga anche sull’autonoleggio che ha affidato l’auto, un Suv Lamborghini, ai ragazzi.
Salvini: «Se togli la vita a una persona perché sei un cretino al volante la patente non la vedi più»
Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha commentato la notizia parlando del nuovo codice della strada, all’assemblea di Confcooperative: «Un bimbo di cinque anni è morto alle porte di Roma, pare fosse in svolgimento una competizione social di youtuber in 5 su una Lamborghini che hanno stritolato questo bimbo. Se sei recidivo e togli la vita a una persona perché sei un cretino al volante, tu la patente non la vedi più per il resto di tuoi giorni, non è che la sospendo per qualche mese».