Extreme Makeover Olympic Edition

Redazione
10/08/2021

La maggior parte resterà, alcuni verranno smantellati, altri convertiti in appartamenti. Finiti i Giochi giapponesi, ecco quale sarà il futuro di stadi e impianti utilizzati per le gare.

Extreme Makeover Olympic Edition

Il Giochi sono un ricordo. Le due settimane in cui Tokyo è stata la capitale sportiva del mondo sono già alle spalle, e come sempre succede quando finisce una grande manifestazione sportiva (dalle Olimpiadi ai Mondiali di calcio), ci si chiede che ne sarà delle enormi strutture che hanno ospitato gare e atleti. Come riporta la Cnn, la gran parte degli impianti utilizzati per i Giochi giapponesi rimarranno in piedi: la testata americana ha quindi realizzato una piccola guida per chi volesse visitare – quando si potrà tornare a viaggiare liberamente – i luoghi delle Olimpiadi in occasione di una vacanza in Giappone.

Gli impianti olimpici a Tokyo

Nell’area metropolitana della capitale giapponese si sono tenuti la maggior parte degli eventi. Alcune strutture, come quelle in cui ci sono state le gare di arrampicata sportiva, Bmx e skate saranno rimosse, altre rimarranno al proprio posto. Come lo Stadio Nazionale del Giappone, l’impianto che il primo agosto 2021 ha fatto da sfondo alla giornata più bella nella storia dell’atletica leggera italiana. Qui, nel giro di dieci minuti, Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs hanno vinto gli ori nel salto in alto (insieme al qatariota Mutaz Barshim) e nei 100 metri piani. Lo stadio da 68 mila posti, progettato dall’architetto Kengo Kuma e fatto dal legno proveniente da 46 delle 47 prefetture giapponesi, ha preso il posto del vecchio stadio Nazionale, demolito nel 2016. Si trova nel quartiere Shinjuku, importante centro commerciale e amministrativo della capitale: lì c’è il nodo ferroviario più trafficato al mondo (la stazione di Shinjuku) e si trovano il quartiere a luci rosse e le sedi di due università.

Forse in tv l’abbiamo visto poco, ma il Musashino Forest Sport Plaza è stato il primo centro completato per le Olimpiadi. Dotato di un tetto spiovente bianco e argento, ha ospitato le fare di badminton e del pentathlon. Si trova a Chofu, città parte dell’area metropolitana della capitale, e continuerà ad ospitare eventi sportivi e no. Per gli appassionati di cinema, si trova poco distante dal Museo Ghibli, diretto e progettato dal regista Hayao Miyazaki. Ma la capitale giapponese è anche una città piena di parchi, e in quello Tatsumi-no-mori, che affaccia sul fiume Arakawa e si trova nel quartiere Koto, c’è il Tokyo Aquatics Centre, il centro in cui l’Italia ha vinto sei medaglie (due argenti e quattro bronzi). Nel parco, cittadini e visitatori giocano a minigolf, corrono e praticano gli sport più diversi, e da adesso nuoteranno anche, visto che l’impianto rimarrà e diventerà una piscina a disposizione degli abitanti della Capitale. Non lontano, il Sea Forest Waterway, costruito appositamente nei canali tra due isole artificiali nella baia di Tokyo e sede delle gare di canottaggio (oro nel doppio pesi leggeri femminile, bronzo nel quattro senza e nel doppio pesi leggeri maschile) e canoa (argento con Manfredi Rizza nel K1 200 metri): continuerà a ospitare gare internazionali delle due discipline, e sarà aperto al pubblico come area ricreativa. Si arriva attraversando il Tokyo Gate Bridge, uno dei ponti più belli e moderni del Paese.

Nella zona centrale della capitale si trova invece il Nippon Budokan, il centro per le arti marziali costruito per le Olimpiadi del 1964. Lì Luigi Busà ha vinto l’oro nel karate. Dalla data della sua costruzione è spesso stato usato per i concerti, e continuerà a farlo anche dopo. Il Villaggio Olimpico, realizzato nel quartiere Harumi, sarà invece convertito in appartamenti: ne saranno in vendita oltre 5 mila.

Le strutture olimpiche fuori da Tokyo

Il Giappone è così lontano che occorre pianificare anche qualche giorno fuori dalla capitale, quantomeno per non perdersi alcune cose essenziali. Magari non sarà “essenziale”, ma il centro Makuhari Messe di Chiba è il posto in cui Vito Dell’Aquila ha vinto il primo oro nella spedizione azzurra nel taekwondo (e dove si sono tenute anche le gare di scherma). Si tratta del secondo centro congressi più grande del Paese e ospita ogni anno concerti ed eventi come il Tokyo Game Show e il Motor Show, oltre a importanti fiere sui manga e sulle action figure. Gli appassionati potranno invece concedersi una visita a Saitama alla Saitama Super Arena e al Saitama Stadium, lo stadio da calcio più grande del Paese che ha ospitato anche le partite del Mondiale 2002. Lo sport più seguito in Giappone è però il baseball, quindi vale la pena fare una capatina allo stadio di Yokohama, “casa” degli Yokohama DeNa Baystars.

I Giochi avrebbero dovuto rappresentare la rinascita del Giappone dopo il terremoto e lo tsunami del 2011. Per questo nella città di Fukushima, colpita anche dall’incidente alla centrale nucleare, è iniziato il percorso della torcia olimpica. E non in un luogo a caso, ma nel J-Village Training Center, base delle operazione per i primi soccorritori arrivati dopo i disastri naturali. Situato a Tohoku, nel nord-est del Paese, è un centro di allenamento a disposizione della comunità locale. Sapporo, invece, è stata una città particolarmente dolce per gli italiani: qui si sono tenute le gare di marcia (due ori con i pugliesi Stano e Palmisano nella 20 chilometri maschile e femminile) e la maratona. L’arrivo di quest’ultima è stato fissato nel parco Odori, particolare per la sua forma allungata. A Sapporo ci sono state le Olimpiadi invernali del 1972 e potrebbero esserci quelle del 2030.