La senatrice Ilaria Cucchi ha deciso di andar a trovare il detenuto Alfredo Cospito, nel regime 41 bis, per verificare le condizioni di salute dopo lo sciopero di fame di oltre 100 giorni. Cucchi ha giustificato questa decisione affermando che «la sua coscienza e il suo vissuto» gli impongono di fare ciò.

La decisione di Ilaria Cucchi
La senatrice dell’Alleanza Verdi-Sinistra Ilaria Cucchi ha preso la decisione che domani andrà a visitare in carcere Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto di 55 anni in regime di 41 bis. La senatrice farà un’ispezione personale nella casa di reclusione di Opera, a Milano, per verificare e riportare alla luce le condizioni di salute di Cospito, che ha iniziato uno sciopero della fame da oltre cento giorni.
«Il mio ruolo, la mia coscienza e il mio vissuto mi impongono di accertarmi dello stato di salute del detenuto Alfredo Cospito. Per questo domani sarò a Opera», con queste parole Ilaria Cucchi ha spiegato la sua decisione.

Le reazioni a questo gesto
Le parole di Ilaria Cucchi hanno suscitato diverse reazioni. In una nota Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera ha esposto le sue idee sulla questione: «Il signor Cospito è curato doverosamente come prescrive la Costituzione. Continuare nelle visite in carcere, oggi, nella migliore delle ipotesi è esibizionismo. Leggo che Ilaria Cucchi e altri parlamentari andranno da lui mentre è trasferito in un carcere dove può ricevere le migliori cure e mentre, forse qualcuno lo scorda, Cospito non si dissocia dagli atti di violenza. Mi chiedo che cosa avrebbero fatto i colleghi della sinistra se al 41 bis ci fosse stato un terrorista di destra: per noi, destra o sinistra, terroristi e criminali sono tutti uguali».
L’avvocato Flavio Rossi Albertini, dopo aver visto di persona Cospito, invece ha affermato: «Alfredo è sempre più magro, ha perso 45 chili. La situazione si sta estremamente complicando e si sta andando oltre la soglia critica. È assolutamente determinato ad andare avanti ma è consapevole che ciò porterà a delle conseguenze irreparabili».