Il ruolo di Mariastella Gelmini nella discesa in campo di Moratti

Andrea Muratore
07/11/2022

Dietro la candidatura di Moratti alla presidenza di Regione Lombardia c'è Gelmini. L'ex azzurra passata ad Azione conosce il territorio e sa come raccogliere preferenze ed endorsement. Mentre regista della lista civica è Claudia Toso, ex Fi in forza in Ats Brianza. La sfida al centrodestra è solo cominciata.

Il ruolo di Mariastella Gelmini nella discesa in campo di Moratti

Alla fine Letizia Moratti ha sciolto la riserva e si è candidata con il Terzo Polo alle Regionali in Lombardia. Uno scenario che il centrodestra seppur con qualche preoccupazione non considera catastrofico. Peggio, si ragiona tra Lega e Fratelli d’Italia, sarebbe stato un ticket con Carlo Cottarelli, capace di far convergere Partito Democratico e Terzo Polo qualora il capofila fosse stato l’economista e senatore dem cremonese. Abbassare la guardia, però, sarebbe da ingenui. Moratti è infatti donna capace di raccogliere voti casa per casa, strada per strada. Il Terzo Polo intanto in queste ore è raggiante. Fonti di Azione sottolineano a Tag43 il ruolo di Mariastella Gelmini, ex coordinatrice lombarda di Forza Italia passata con Carlo Calenda, nel convincere Donna Letizia a sfidare Attilio Fontana.

Moratti
Letizia Moratti (Twitter)

Il fallimento dell’asse con Giorgia Meloni

L’ex sindaca di Milano, raccontano fonti del centrodestra lombardoha espresso la sua volontà di correre alla Presidenza della Regione dopo aver assistito al naufragio dell’accordo-quadro trovato lo scorso luglio con Giorgia Meloni. La vittoria di Fratelli d’Italia e la débâcle della Lega anche nelle roccaforti del Nord le avevano fatto sperare, complici messaggi espliciti arrivati da Fdi, nella possibilità di sostituire Fontana. La mediazione della destra di governo, invece, ha prodotto un esito diverso:  il Carroccio ha spinto per nominarla ad di Milano-Cortina 2026. Una posizione di assoluto prestigio, che non avrebbe avuto per Moratti il sapore della retrocessione. Anche nelle ultime ore prima della discesa in campo con Azione e Italia Viva i big lombardi del Carroccio, qualcuno dice perfino Giancarlo Giorgetti, avevano tentato inutilmente un’ultima mediazione. Ma la politica è anche, se non soprattutto, fattore umano. Moratti, che rivendica la necessità di stare al centro della scena, ha rifiutato l’offerta per una questione di principio: non ama la logica del promuoveatur ut amoveatur, preferisce essere acclamata che nominata. Così è stato a inizio 2021, quando è diventata vicepresidente della Regione e così è successo ora, come ha ben compreso una Gelmini uscita solo qualche mese fa dal perimetro del centrodestra.

La strategia di Gelmini cacciatrice di preferenze

«Non ci toglie un voto», continuano a ripetere i leghisti, certi del fatto che la nave del centrodestra non imbarcherà acqua. Ma a livello regionale Gelmini porta in eredità al Terzo Polo un metodo di acquisizione di voti che per decenni ha fatto della Lombardia roccaforte del centrodestra. Gelmini sa che le Regionali si vincono sommando preferenze, cordate di potere, gruppi di interesse. Tanto amata quanto odiata come ogni cacciatrice di preferenze, tra Brescia e Milano la new entry di Carlo Calenda spesso sottovalutata nel suo peso politico si muove da tempo. La sua scalata alla vetta dell’affaire Moratti è stata più discreta ma molto efficace. Con l’ex assessora al Welfare poi bisogna trattare in nome della fiducia personale. Giorgia Meloni l’aveva capito, dalle parti della Lega meno. A rompere gli indugi, raccontano da Azione, ci ha pensato anche la discutibile vignetta che mostra la Moratti con la falce e il martello sulla fronte pubblicata dal profilo ufficiale del Carroccio sui social, vista come un affronto personale.

La rete delle candidature

Gelmini, per puntellare la candidatura di Moratti, sta puntando su donne e uomini di mestiere. Da tempo l’ex fedelissima di Silvio Berlusconi è impegnata in una serrata campagna acquisti: dall’ex assessore regionale alla Casa Alessandro Mattinzoli, dimessosi dopo l’uscita di Gelmini da Forza Italia ad Anna Lisa Baroni, ex deputata azzurra di Mantova passata ad Azione. Il sogno sarebbe, in quest’ottica, convincere l’ex deputato leghista ed ex presidente del Copasir Raffaele Volpi a scendere in campo. Non esattamente figure di sinistra. Se da un lato la candidatura di Moratti impedirà un’alleanza tra Pd e Terzo Polo, dissolvendo ogni ipotesi di appoggio di M5s e Sinistra Italiana, dall’altro lo schema che Gelmini e Moratti hanno studiato presenta delle incognite. In sostanza, si tratterebbe di separare le liste del Terzo Polo da quelle di Moratti per ampliare il bacino di consensi: Matteo Renzi e, soprattutto, Carlo Calenda potranno continuare a parlare alla loro base, ben radicata soprattutto nelle città. Moratti potrà invece costruire una rete di candidature civiche grazie al sostegno di Gelmini che può vantare una serie di contatti e punti di riferimento personali. L’obiettivo è creare una lista civica che possa arrivare al 10 per cento, togliendo voti sia al Pd che a Lega e FI. Ma erodendo anche i margini di crescita al centro di Fdi.

Calenda a Milano
Carlo Calenda alla manifestazione di Milano del 5 novembre (Twitter).

Claudia Toso, chi è la regista della lista civica di Moratti

Il ticket Moratti-Gelmini si confronta da tempo su questi temi. E secondo fonti accreditate vicine al dossier, Moratti avrebbe già individuato la figura chiave capace di essere “regista” della sua lista civica, in grado di costruire una serie di candidature di peso della società civile, dal management degli ospedali all’università: si tratta di Claudia Toso, a sua volta con un passato in Forza Italia, attualmente direttore UOC Gestione Sanitaria delle Convenzione in ATS Brianza. Il “metodo Gelmini” capace di unire radicamento territoriale e centralità di Moratti, che non chiedeva altro, ha permesso di segnare il primo punto contro il centrodestra lombardo. Ora arriva la sfida più dura: espugnare lo “Stato nello Stato” della destra lombarda alle urne. Da qui al voto della primavera 2023 sarà battaglia continua.