Il Parlamento Europeo approva il rapporto di condanna all’Ungheria
Il Parlamento ha denunciato la mancanza di un'azione decisiva da parte dell'UE che ha portato all'affermazione di un «regime ibrido di autocrazia elettorale».
Il Parlamento Europeo ha condannato l’Ungheria per i «tentativi deliberati e sistematici del suo governo volti a minare i valori europei» e ha chiesto di avanzare con la procedura dell’articolo 7, il cui avviamento, volto a determinare l’esistenza di un rischio di grave violazione dei suddetti valori nello stato, era già stato adottato nel 2018.
Il Parlamento Europeo condanna l’Ungheria
A distanza di quattro anni, ha denunciato il Parlamento, diverse aree politiche riguardanti la democrazia e i diritti fondamentali in Ungheria continuano a destare preoccupazione: il funzionamento del sistema costituzionale ed elettorale, l’indipendenza della magistratura, la corruzione, la libertà di espressione, religione e associazione, il diritto alla parità di trattamento e i diritti delle persone LGBTIQ, delle dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

Nel testo della relazione adottata giovedì 14 settembre, approvata con 433 voti favorevoli, 123 contrari e 28 astensioni, si afferma che i valori sanciti dall’articolo 2 del Trattato sull’Unione europea (tra cui la democrazia e i diritti fondamentali) si sono ulteriormente deteriorati e che la situazione si è aggravata anche a causa della mancanza di un’azione decisiva da parte dell’UE. Un fatto che, si legge nel testo non legislativo, ha contribuito all’emergere di un «regime ibrido di autocrazia elettorale», ovvero un sistema costituzionale in cui si svolgono le elezioni ma manca il rispetto di norme e standard democratici.

La richieste del Parlamento alla Commissione
Il Parlamento ha quindi deplorato l’incapacità del Consiglio di compiere progressi significativi per contrastare l’arretramento democratico e sottolineato che qualsiasi ulteriore ritardo nell’intervenire equivarrebbe ad una violazione del principio dello Stato di diritto da parte del Consiglio stesso. I deputati hanno inoltre esortato la Commissione ad utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione, in particolare il Regolamento sulla condizionalità di bilancio.
Hanno infatti chiesto all’organo di:
- astenersi dall’approvare il PNRR ungherese fino a quando l’Ungheria non si sarà pienamente conformata a tutte le raccomandazioni del Semestre europeo e a tutte le sentenze pertinenti della Corte di giustizia dell’UE e della Corte europea dei diritti dell’uomo;
- escludere dal finanziamento i programmi di coesione che contribuiscono all’uso improprio dei fondi UE o alle violazioni dello Stato di diritto;
- contrastare qualsiasi abuso dei fondi UE per motivi politici.