La nuova stagione di Nove Racconta, il ciclo di Discovery dedicato alle inchieste più rilevanti degli ultimi anni, presenta in prima visione Il male vicino – L’omicidio di Chicca Loffredo in onda questa sera, sabato 13 novembre 2021, a partire dalle 21.25. Realizzato da Ciaopeople Studios a partire dal materiale di repertorio e dalle interviste raccolte da Fanpage, il documentario ricostruisce nel dettaglio la tragica storia della morte di Fortuna Loffredo, detta Chicca, una bambina di appena 6 anni lanciata dall’ottavo piano di un palazzo a Caivano, Napoli, nel 2014. Un caso ancora avvolto nel mistero, di cui non è stata scritta la parola fine.
Il male vicino – L’omicidio di Chicca Loffredo: le cose da sapere sul documentario in onda questa sera su Nove alle 21.25
Il male vicino – L’omicidio di Chicca Loffredo: il mistero della morte di Fortuna Loffredo
Tutto è iniziato il 24 giugno 2014. Quando, dall’ottavo piano di un palazzo, al Parco Verde di Caivano, precipitava una bambina di soli 6 anni, Fortuna Loffredo, conosciuta da tutti come Chicca. Un volo di sei metri che l’aveva portata a schiantarsi violentemente sul selciato. Uno dei residenti dello stabile, Salvatore Mucci, si era affrettato ad aiutarla, portandola nell’ospedale più vicino a bordo della sua auto. Ma era già troppo tardi: Chicca non ce l’aveva fatta. Le prime indagini sull’accaduto puntavano alla caduta accidentale: si pensava che si fosse sporta troppo o fosse scivolata e, una volta perso l’equilibrio, fosse precipitata dal balcone. Ma nella ricostruzione delle dinamiche c’era qualcosa che non tornava. Sin da subito, la zia e i nonni avevano dubitato di quell’ipotesi. Come anche la mamma, Mimma Guardato, desiderosa di scoprire la verità sulla morte prematura della figlia. Dopo la delega delle indagini ai carabinieri da parte della Procura, per lungo tempo la pista più battuta era rimasta quella dell’incidente domestico. Fino all’esito dell’autopsia: Fortuna Loffredo era stata vittima di abusi sessuali.
Il male vicino – L’omicidio di Chicca Loffredo: le indagini
Le indagini fecero emergere un retroscena terribile. Un anno prima, il 27 giugno 2013, un altro bambino, Antonio, era precipitato dal settimo piano di quella stessa palazzina. Per la terribile vicenda la madre, Marianna Fabozzi, era stata indagata dalla Procura con l’accusa di omicidio colposo: si pensava che il piccolo si fosse messo a giocare vicino a una serranda semi-alzata e, distratto, sarebbe caduto nel vuoto. Un’anomala fatalità che aveva spinto gli inquirenti ad approfondire le ricerche e a guardare oltre lo strano silenzio che avvolgeva i fabbricati del quartiere. Il sospetto che, in quella zona, avvenisse qualcosa di dubbio aveva convinto gli investigatori a installare microspie e a interrogare tutti i residenti. Uno sforzo vano perché non riuscirono a ottenere nulla di concreto. A segnare una svolta decisiva nell’inchiesta sono stati i disegni di altri bambini, tra cui quelli di un’amica di Chicca, figlia di Fabozzi e sorella di Antonio. Quelle figure raccontavano di maltrattamenti, stupri e abusi fisici che fecero scattare i sospetti nei confronti di Raimondo Caputo.
Il male vicino – L’omicidio di Chicca Loffredo: la condanna, il film e le polemiche
Grazie alle testimonianze della bambina, anche le indagini ebbero una svolta. La piccola aveva raccontato con estrema precisione le ultime ore di vita di Fortuna Loffredo: il tentativo di violenza, la reazione della piccola e il volo. Ritenute dal giudice dichiarazioni inoppugnabili, il 7 luglio 2017 Caputo venne condannato all’ergastolo per omicidio e violenza sessuale. Si era scoperto che non aveva abusato solo della vittima ma anche di due delle tre figlie dell’ex compagna Fabozzi, imputata per non averlo fermato e condannata a 10 anni di reclusione. La storia di Fortuna ispirò il film Fortuna – The Giant and the girl, diretto dal regista Nicolangelo Gelormini. Il racconto degli abusi venne aspramente criticato dalla famiglia Loffredo che accusò Gelormini di aver messo in piedi una narrazione finta ed eccessivamente artefatta.