Dopo il grande successo di pubblico e i numerosi riconoscimenti della critica nazionale e internazionale, l’attore romano Francesco Montanari ritorna a vestire i panni del PM Saverio Barone, protagonista delle otto puntate della terza stagione de Il Cacciatore, in onda a partire da stasera, mercoledì 20 ottobre 2021, alle 21.20 su Rai Due. Al centro della serie, prodotta da Cross Productions, Beta e Rai Fiction e diretta da Davide Marengo e Fabio Paladini, la lotta alla mafia, raccontata senza mai perdere di vista i risvolti storici di un’epoca particolarmente turbolenta per l’Italia e la Sicilia.
Il cacciatore 3: le cose da sapere sulla fiction in onda a partire da stasera su Rai Due alle 21.20
Il cacciatore 3: cosa succederà nella terza stagione
Dopo aver affrontato l’emergere della nuova mafia corleonese agli inizi degli Anni ’90 e aver catturato il boss Giovanni Brusca, il procuratore Saverio Barone dovrà fare i conti con le minacce di morte che lo costringono in un bunker di sicurezza, il complicato rapporto con la figlia e l’arrivo di una nuova collega che, superati i dubbi iniziali, riuscirà a farsi spazio in Procura. In questa terza stagione, Barone si troverà di fronte a una grossa crisi personale, che metterà in discussione il senso del suo lavoro e lo spingerà a chiedersi se riuscirà mai davvero a battere definitivamente il nemico e cosa fare per non distruggere il suo privato e le persone che ne fanno parte.
Il cacciatore 3: il cast
Accanto a Francesco Montanari nei panni di Saverio Barone, nel cast de Il cacciatore 3 figurano volti noti e new entry. Tra questi, Roberto Citran nel ruolo di Andrea Elia, Linda Caridi in quello di Paola Romano, Gaetano Bruno in quello di Pietro Aglieri, Giorgio Caputo nella parte di Diego Navarra, Francesca Inaudi in quella di Francesca Lagoglio, Marco Rossetti in quella di Leonardo Zaza e Miriam Dalmazio in quella di Giada Stranai. A completare l’ensemble, Marcello Mazzarella (Bernardo Provenzano), Paolo Ricca (Vito Vitale), Peppino Mazzotta (Nicola Calipari) e Danilo Arena, che veste i panni di Davide, un ragazzo disposto a tutto pur di entrare nel mondo della criminalità organizzata.
Il cacciatore 3: la trama degli episodi in onda stasera su Rai Due
Cosa succederà negli episodi in onda questa sera? Nel primo, Boom, ritroviamo il PM Saverio Barone all’interno di un bunker nei sotterranei della procura di Palermo, dove è stato rinchiuso per motivi di sicurezza. La ragione di questa scelta obbligata non è altro che la minaccia giurata di morte da parte di Vito Vitale. La clausura, tuttavia, non impedisce a Barone di continuare a indagare segretamente su Pietro Aglieri e Bernardo Provenzano, su espressa richiesta del suo capo, Andrea Elia. Oltre a Cosa Nostra, infatti, sono proprio loro i due nuovi pericoli cui far fronte. Due soggetti molto più insidiosi di quanto sembra perché sempre più vicini a infiltrarsi negli uffici ministeriali e procurarsi il controllo del potere. Nel secondo, Orgoglio, Barone si trasferisce in Trentino per ricominciare lontano dai problemi e ricucire il rapporto con la moglie e la figlia. Ma la distanza geografica non gli fa dimenticare la giustizia e il lavoro, quelle che da sempre sono le sue priorità, e implora Elia di farlo rientrare in Sicilia. Una volta ritornato, riesce a intercettare e far parlare un’amante del boss Vitale, Elisa. Grazie alla sua preziosa testimonianza, riuscirà ad avvicinarsi sempre di più all’obiettivo.
L’attesa è finita, finalmente si passa all’azione 🎬
La nuova stagione de #IlCacciatore 👉 da stasera alle 21.20 su #Rai2 📺 guardala anche in streaming su #RaiPlay pic.twitter.com/em1Eav14nt
— Rai2 (@RaiDue) October 20, 2021
Il cacciatore 3: la storia di Alfonso Sabella che ha ispirato la serie tivù
Il cacciatore 3: Alfonso Sabella, tra i protagonisti della lotta alla mafia
Com’è noto, la storia narrata nelle tre stagioni della fiction Il Cacciatore è ispirata alla vicenda personale e professionale di Alfonso Sabella, sostituto procuratore del pool antimafia di Palermo dal 1993 al 1999, e raccontata dal diretto interessato nel romanzo autobiografico Il cacciatore di mafiosi, pubblicato nel 2008. Nato a Bivona, in provincia di Agrigento, nel 1962, subito dopo la laurea in giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, intraprese la carriera da avvocato per poi entrare, nel 1989, in magistratura. L’incontro con Giovanni Falcone si rivelò fondamentale per capire la direzione che avrebbe dato alla sua carriera, portandolo a scegliere di impegnarsi sul fronte antimafia. Nel 1993, dopo un periodo a Termini Imerese, ottenne l’incarico di Pubblico Ministero alla Procura di Palermo, guidata da Gian Carlo Caselli. Durante i primi Anni 90, Sabella divenne uno dei volti più noti della lotta alla mafia, contribuendo alla cattura e all’arresto di oltre 1752 mafiosi e circa un centinaio di latitanti di Cosa Nostra. Da Leoluca Bagarella, che ereditò il comando dopo la carcerazione di Totò Riina, a Giovanni ed Enzo Brusca, responsabili della morte di Giovanni Falcone e della sua scorta, passando per Pietro Aglieri, Nino Mangano, Vito Vitale, Mico Farinella, Cosimo Lo Nigro, Carlo Greco e Pasquale Cuntrera. La totale dedizione a un lavoro così delicato e le conseguenze che ne derivarono lo portarono, inevitabilmente, a sacrificare la vita privata. Per ragioni di sicurezza, infatti, fu costretto a vedere la moglie e la figlia trasferirsi a Milano. Quella distanza fu fatale e i rapporti si complicarono fino a rompersi.
Il cacciatore 3: la carriera di Alfonso Sabella
Dopo la conclusione delle operazioni, dal 1999 in poi, ebbe modo di ricoprire diversi ruoli. Da magistrato di collegamento con la Commissione parlamentare antimafia a capo del servizio ispettivo del DAP (Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria) e responsabile delle carceri provvisorie di Bolzaneto e San Giuliano in pieno G8. Ebbe anche l’occasione di tastare da vicino il terreno della politica. Quando, nel 2014, l’allora sindaco di Roma Ignazio Marino lo nominò assessore alla Legalità e alla Trasparenza, subito dopo lo scoppio del caso di Mafia Capitale. E, l’anno successivo, gli assegnò anche la delega al litorale di Ostia, a seguito delle dimissioni del presidente del X Municipio Andrea Tassone, indagato per i fatti sull’inchiesta Mondo di Mezzo e Mafia Capitale. La caduta della giunta lo costrinse a lasciare l’incarico, da allora ha ripreso la sua attività di giudice presso il Tribunale di Napoli.