Ignazio La Russa eletto presidente del Senato senza Forza Italia: il discorso

Debora Faravelli
13/10/2022

Il big di Fdi ha ottenuto 116 voti nonostante gli azzurri non abbiano risposto alla chiama: almeno 17 preferenze sono arrivate dall'opposizione.

Ignazio La Russa eletto presidente del Senato senza Forza Italia: il discorso

Nonostante le tensioni e il presunto vaffa ricevuto da Silvio Berlusconi (che costui ha smentito), Ignazio La Russa è stato eletto presidente del Senato al primo scrutinio. Uno scenario che ha del clamoroso, contando che Forza Italia ha fatto mancare quasi tutti i suoi voti e che il big di Fratelli d’Italia avrebbe quindi ricevuto il voto da una ventina di senatori dell’opposizione.

Ignazio La Russia presidente del Senato

Fino all’ultimo è stato il candidato più forte, ma poi presunte tensioni del centrodestra stavano per far saltare l’accordo. Alla prima chiama gli azzurri non avevano risposto, poi la decisione di Berlusconi e Casellati di recarsi nell’urna per dare un segnale di apertura. Nemmeno una riunione tra il Cav e i suoi aveva convinto i senatori di Forza Italia a rispondere alla seconda chiama, facendo così mancare i loro voti.

Tenendo conto che Fratelli d’Italia esprime 66 senatori e la Lega 29, l’elezione di La Russa sembrava che si stesse allontanando fino a quando, durante lo spoglio, sono stati contati 116 voti con il suo nome (in aggiunta a 65 schede bianche, 2 voti a Liliana Segre e 2 voti a Roberto Calderoli). Abbastanza per raggiungere la maggioranza richiesta (104) ma anche a far aprire il giallo sulla loro provenienza.

Matteo Renzi, Carlo Calenda e Debora Serracchiani hanno assicurato che i rispettivi senatori hanno votato scheda bianca, mentre qualcuno insinua che i voti in più potrebbero essere arrivati dal gruppo misto o dal Movimento Cinque Stelle. Se non usciranno allo scoperto, sarà difficile scovarli data la segretezza del voto.

Ignazio La Russia: il primo discorso da presidente del Senato

Classe 1947, sposato e con tre figli, ha esordito così come presidente del Senato: «Ringrazio chi mi ha votato pur non facendo parte della maggioranza di centrodestra. Il mio pensiero va a Mattarella, che ho conosciuto e apprezzato da prima che diventasse Presidente, ma anche a Napolitano, che ho servito come ministro della Difesa, e alla senatrice Segre del cui discorso non c’è parola che non abbia meritato il mio applauso». Dopo aver ringraziato la «cara amica» Casellati per come ha gestito l’Aula nella precedente legislatura insieme ai suoi vicepresidenti, ha rivolto un pensiero alle donne e agli uomini in divisa, definiti bandiera dell’Italia nell’Europa e nel mondo.

Guerra, urgenze e Unione Europea

Poi un pensiero sulla guerra e ai patrioti ucraini: «Vorremmo che fosse sostituito il clamore delle armi alle voci di trattative. Ma non può esserci pace senza giustizia, I profughi ucraini e di ogni parte del mondo devono essere accolti con onore».

La Russa ha quindi affermato che sarà inflessibile nel difendere i diritti della maggioranza e dell’opposizione e ha citato una frase di Pertini che lo ha ispirato quando ha iniziato a fare politica: «Nella vita è necessario saper lottare, non solo senza paura ma anche senza speranza». É quindi passato ad elencare i temi di cui il prossimo governo dovrà occuparsi: inflazione, caro bollette, rispetto e tutela dell’ambiente, violenza sui minori e sulle donne, disabilità, lavoro, giovani, pandemia e difesa del Made in Italy. «Sono sempre stato uomo di partito. In questo ruolo non lo sarò», ha assicurato.

Dunque un pensiero ai tanti ragazzi che hanno perso la vita per aver difeso un ideale, da Ramelli (destra) a Fauso e Iario (sinistra), alla necessità di combattere la criminalità organizzata e di fare battaglie per la legalità. Per quanto riguarda l’Unione Europea, che ha definito una casa comune, «può e deve essere comunità e speranza di pace se saprà elevare il suo raggio d’azione sempre più in alto». Infine una promessa: «Il mio è un compito di servizio, voglio fare una sincera promessa: sarò il presidente di tutti, ve lo giuro».

Ignazio La Russia: una carriera a destra

Penalista (difese le parti civili nel processo per l’omicidio di Sergio Ramelli) e storico membro della destra italiana e poi del centrodestra, Ignazio La Russa ha attraversato cinquant’anni di storia politica italiana: dal Fronte della Gioventù alla svolta di Fiuggi, con la fondazione di Alleanza Nazionale,  dall’unione al Partito della Libertà fino alla vicepresidenza della Camera e all’incarico di ministro della Difesa, è rimasto sempre dalla stessa parte fino alla nascita di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni e Guido Crosetto. Vicepresidente del Senato per tutta la legislatura appena finita, da oggi ricoprirà la seconda carica dello Stato.