Come venivano gestiti i beni sequestrati alla mafia? È questo l’interrogativo da cui muoverà, stasera 10 dicembre alle 21,20 su Italia 1, lo speciale Le Iene – Scandalo nell’antimafia. Con la conduzione di Matteo Viviani, la puntata si muoverà attraverso testimonianze inedite, immagini esclusive e ricostruzioni per provare a far luce sull’accaduto. La visione sarà disponibile anche in streaming sul sito o tramite l’app Mediaset Play, dove sono disponibili anche tutte le altre puntate.
Le Iene – Scandalo nell’antimafia, scaletta e ospiti dello speciale stasera 10 dicembre 2021 su Italia 1
La puntata dunque si concentrerà esclusivamente sul processo della Sezione Misure di Prevenzione antimafia di Palermo, impegnata a sequestrare e gestire beni sottratti ai soggetti coinvolti nella malavita. Lo speciale ripercorrerà tutte le tappe della vicenda, dal primo servizio in onda fino ad oggi che riveleranno i retroscena che hanno portato alla condanna in primo grado di 12 membri del “cerchio magico”, rete di persone coinvolte nella gestione dei beni sequestrati alla mafia. Un’indagine iniziata dalla procura di Caltanissetta nel 2015 che ha portato alla condanna in primo grado di magistrati, avvocati, ex prefetti, professori universitari e ufficiali della Guardia di Finanza.
Le intercettazioni di Saguto e Cappellano e testimonianze inedite
Le Iene – Scandalo nell’antimafia farà ascoltare intercettazioni ancora inedite che aiuteranno a ricostruire quello che pare essere stato lo scambio di contanti fra la giudice del tribunale di Palermo Silvana Saguto e l’avvocato Cappellano Seminara. E ancora, spazio a quelle del professore universitario Carmelo Provenzano che, per avere in cambio incarichi e benevolenza, avrebbe procurato alla giudice Saguto frutta e verdura prendendole gratuitamente da società sotto sequestro.
In onda anche la testimonianza esclusiva di Achille De Martino, per 12 anni a capo della scorta di Saguto, che racconterà la sua versione dei rapporti che intercorrevano fra la giudice, Seminara e Provenzano, oltre a descriverne lo stile di vita. Sarà data voce anche ad alcuni imprenditori, oggi ritenuti innocenti, che hanno subito in prima persona i sequestri ad opera della sezione guidata da Saguto.
Infine, si potrà ascoltare la storia di Pino Maniaci, giornalista e direttore di Telejato, al centro delle cronache poiché sospettato di estorsione. Documenti delle indagini e del processo cercheranno di far luce sulla sua assoluzione.
Le condanne in primo grado e le accuse
Capo della sezione di prevenzione antimafia di Palermo era come detto la dottoressa Silvana Saguto. Oggi è stata radiata in via definitiva e condannata per induzione indebita, falso materiale e ideologico, concussione, rivelazione di segreti di ufficio, corruzione e favoreggiamento. In primo grado è stata condannata a 8 anni e 6 mesi di carcere, ma non è stata la sola del “cerchio magico”. Condannati anche il marito Lorenzo Caramma (6 anni e 2 mesi), l’avvocato Seminara (7 anni e 6 mesi), il professore universitario Provenzano (6 anni e 10 mesi), il tenente della GdF Rosolino Nasca (4 anni) e l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo (3 anni).
La sentenza ha poi condannato Saguto al risarcimento di 500 mila euro in favore della presidenza del Consiglio dei ministri, di 50 mila euro alla Regione Sicilia e di altri 30 mila al comune di Palermo. Dopo la chiusura del processo di primo grado, l’Appello inizierà il prossimo 27 gennaio 2022.