Humanity: «Ok da autorità italiane per entrare in acque territoriali»

Redazione
05/11/2022

A bordo della nave battente bandiera tedesca, che non ha avuto indicazioni per un porto sicuro, sono presenti 179 persone soccorse in mare: «Non andremo a Catania».

Humanity: «Ok da autorità italiane per entrare in acque territoriali»

La nave Humanity 1 è entrata nelle acque territoriali italiane ma «non andrà a Catania, non ha mai avuto intenzione di farlo». Lo ha dichiarato la ong Sos Humanity: «Non abbiamo ricevuto un luogo sicuro per sbarcare i 179 sopravvissuti a bordo. Siamo entrati nelle acque territoriali ieri per trovare protezione dalle intemperie, dal vento e dalle onde alte solo dopo aver ottenuto il permesso dalle autorità». Sono una ventina le richieste inviate dal capitano alle autorità competenti per l’assegnazione di un porto di sbarco, tutte rimaste finora senza esito.

Humanity: «Ok da autorità italiane per entrare in acque territoriali». A bordo della nave battente bandiera tedesca 179 migranti.
Guardia costiera italiana (Getty Images)

La dichiarazione del ministro Piantedosi

«A Humanity 1 che sta entrando nelle acque territoriali davanti a Catania viene imposto di fermarsi in rada e potrà permanere lì. Ci faremo carico di tutte le persone che hanno bisogno, come le donne incinte o i bambini. Ma all’esito della verifica le persone che non rientrano dovranno rimanere a bordo e tornare in acque internazionali», ha detto ieri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, segnalando anche una rivolta su un’altra nave in viaggio verso Siracusa, la Rise Above, della ong umanitaria tedesca Mission lifeline. La nave ha soccorso nei giorni scorsi 95 naufraghi che si trovavano su tre diverse imbarcazioni in condizioni di pericolo e attende adesso l’indicazione di un porto sicuro dove far sbarcare i migranti. Ieri sera la ong ha segnalato la necessità del trasporto di due persone: una motovedetta della Capitaneria di porto ha prelevato la coppia portandola in banchina a Siracusa. I due sono stati poi trasportati al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I.

Humanity: «Ok da autorità italiane per entrare in acque territoriali». A bordo della nave battente bandiera tedesca 179 migranti.
Matteo Piantedosi (Getty Images)

Migranti, sono quattro le navi umanitarie in attesa

Oltre che a Humanity 1 il Viminale ha detto no all’ingresso in acque territoriali italiane di Ocean Viking (di Sos Méditerranée) e Geo Barents (di Medici senza frontiere), entrambe battenti bandiera norvegese: Oslo ha già rifiutato la richiesta di accogliere i migranti a bordo. «Se non diamo il nome giusto alle cose vuol dire che siamo complici di una mistificazione. I cosiddetti “migranti” vanno chiamati “naufraghi”: in quanto tali vanno resi oggetto di soccorso come stabilito dal diritto internazionale e a loro si applica il passaggio inoffensivo e quindi l’ingresso nelle acque territoriali», ha detto a Adnkronos Gregorio De Falco, ex senatore e capitano di fregata. «C’è un fatto che interrompe l’intenzione di migrare: il naufragio ed il soccorso fatto da alcuni volenterosi in assenza di istituzioni pubbliche. Altrimenti, se fossero migranti, i comandanti delle navi delle ong andrebbero arrestati al momento della richiesta di ingresso in Italia, perché rei di favorire l’immigrazione irregolare nel nostro Paese».