Michel Houellebecq maledetto come Rimbaud, Celine, Pasolini? Un filmino porno, la dichiarazione a favore della pena di morte, gli anatemi contro l’Islam: Houllebecq, come ogni essere mitico, partecipa di un tema generale, di una sostanza: l’aria, cioè il vuoto. Superiore a tutto e a tutti, Houellebecq plana, non “aderisce” alla realtà (la terra, il buon senso). Houellebecq si distacca dal reale, ma resta in aria, fermo, a girare in tondo. La sua ascensione è ugualmente lontana dal grande cielo religioso come dalla solida terra del senso comune. Quello che gli manca sono le radici nel cuore, che ha messo in freezer: non è né idealista, né veramente realista. La sua altitudine è quella della nuvola, vecchio ritornello aristofanesco: sospeso nel vuoto superiore, Houellebecq, di questo vuoto, è in realtà pieno, tutto preso a smascherare negli altri una infermità complementare a quella che non ce la fa a vedere in se stesso.

Con il porno Houellebecq ha cercato di deludere i fascisti che lo strumentalizzano
Il filmino porno, mesta liturgia di un uomo anziano e brutto che deve dimostrare qualcosa, lo catapulta tra i piccolo-borghesi (termine desueto che gli si addice), ne fa un reperto antico, con la polemichetta del regista che lo ha truffato (una spolveratina di marketing per essere al passo coi tempi, tra l’altro il 26 maggio esce in Francia e in Italia Quelques mois dans ma vie, libro sulle polemiche degli ultimi mesi). Ora lui si ingegna ad aggiungere alla quantità normale di intelligenza questa appendice eccessiva di maledizione fasulla. Riconosciamo in lui un tema caro ai fascisti: l’assimilazione dell’intellettualità all’oziosità. Bisognerebbe mandarlo a lavorare, pensa Marine Le Pen, che però non lo può dire, perché quelli che agita Houllebecq sono i suoi cavalli di battaglia. Il porno, allora, ma sarebbe meglio dire l’horror, per cercare di deludere i fascisti che lo strumentalizzano per le sue posizioni politiche retrive e librarsi ancora più in alto nella terzietà. Ecco come illuminare di una luce sinistra la sua vita, mentre i suoi libri, se si riuscisse a ignorarlo nella sua intensa attività promozionale, restano notevolmente belli.