Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Attualità

Perché a Hong Kong la stampa libera rischia di sparire definitivamente

Minacce, censure, attacchi fisici, licenziamenti e pressioni da Pechino. La situazione del giornalismo a Hong Kong continua a essere tragica.

26 Aprile 2022 16:0926 Aprile 2022 16:12 Camilla Curcio
A Hong Kong la stampa indipendente rischia di sparire

A Hong Kong la stampa libera è sempre più vicina a diventare un lontano ricordo. A confermarlo il report curato dall’organizzazione non governativa britannica Hong Kong Watch, pubblicato poco dopo l’annuncio della sospensione degli Human Rights Press Awards, annullati dall’associazione dei corrispondenti stranieri della città per paura di violare involontariamente la legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nel 2020. 

Gli effetti della soppressione della libertà di stampa da parte del governo cinese a Hong Kong

Secondo i risultati dello studio, le strategie messe in campo dal governo hanno fatto piazza pulita delle testate indipendenti per lasciare spazio a un’informazione completamente controllata dai piani alti e pervasa di propaganda filocinese. L’ambiente di lavoro, tanto per i reporter locali quanto per quelli internazionali, è diventato invivibile: giorno dopo giorno, la legislazione taglia le gambe alle voci che non rispettano i diktat del governo e, per questo, colpite nel vivo attraverso minacce, intimidazioni, atti di violenza da parte delle autorità militari, licenziamenti di massa e censura. Ma non è tutto. I vertici, infatti, hanno attinto a ulteriori strumenti per mettere il bavaglio ai giornalisti che, più volte, si sono rifiutati di piegare la schiena: come attestato dal report, la polizia ha più volte ritoccato la definizione di giornalista per sfruttarla in base al proprio tornaconto, arrivando a criminalizzare il metodo di ricerca delle fonti e, infine, a richiedere una legge severa sulle fake news, attribuendo ai media la responsabilità della crescente sfiducia dei cittadini nei confronti delle forze dell’ordine.

A Hong Kong la stampa indipendente rischia di sparire
L’artista e attivista Kacey Wong legge l’ultima copia di Apple Daily come segno di protesta contro la sua chiusura (Getty Images)

Dalle minacce agli attacchi fisici: il report fotografa una realtà che i vertici insabbiano

Nel delineare lo scenario in tutta la sua tragicità, la non profit ha acceso i riflettori anche su una serie di ricatti e aggressioni che i poliziotti hanno sferrato nei confronti dei reporter durante le proteste pro-democrazia iniziate nel 2019. Da allora, i residenti non hanno solo assistito alla chiusura di preziose fonti come l’Apple Daily e Stand News, ma hanno visto testate come RTHK perdere la loro indipendenza editoriale, piccoli e grandi giornali ricorrere all’autocensura per tutelarsi e professionisti come Chris Wong, ex anchorman della Television Broadcasts Limited (TVB), ricevere un copione da seguire per coprire la notizia del trattamento disumano subito, a novembre 2019, dal consigliere filodemocratico Andrew Chiu. Che, nel corso delle contestazioni, è stato addirittura preso a morsi, come testimoniato da video e fotografie.

Former TV news anchor Chris Wong, who’s relocated from Hong Kong to the UK: “Freedom of press is like air. You only miss it when you are losing it.” 5/ pic.twitter.com/qrIsfSmyud

— Vivienne Chow (@VivienneChow) January 15, 2022

«La sceneggiatura che l’editore mi ha fornito sosteneva che l’orecchio di Chiu si fosse staccato per caso», ha spiegato Wong al Guardian, «non volevano trapelassero dettagli sugli atti violenti di cui si sono macchiati i sostenitori di Pechino, pretendevano che i manifestanti venissero chiamati ‘camicie nere’ e esigevano cronache dettagliate delle conferenze stampa della polizia e silenzio totale su quelle della parte avversa». Numerosi sono stati poi gli agguati degli agenti a scapito di bersagli chiaramente presi di mira. «Un giorno, eravamo seduti a terra, ci eravamo momentaneamente liberati di gilet, elmetto e maschere di protezione e sono arrivati a lanciarci gas lacrimogeni addosso», ha raccontato un fotogiornalista del South China Morning Post, «quello è stato l’inizio di un susseguirsi di episodi scioccanti».

A Hong Kong la stampa indipendente rischia di sparire
Un giornalista colpito da gas lacrimogeni (Getty Images)

Perché la comunità internazionale deve intervenire con urgenza

L’ipotesi che questa repressione a tappeto sia finalizzata a erodere la libertà di stampa a beneficio di una narrazione a senso unico filo-Pechino. «In assenza della controparte democratica, sia online che sulla carta stampata, si è notato un accanimento crescente contro realtà fuori dal coro, tra cui organizzazioni e attivisti anche solo sospettati di essere in opposizione col governo», ha sottolineato Benedict Rogers, direttore di Hong Kong Watch, «è stata una vera e propria escalation. Hanno sempre preso di mira figure come me o ong come la nostra ma non lo hanno mai fatto in maniera così capillare, occupando paginoni interi di Ta Kung Pao (il più antico quotidiano in lingua cinese, ndr)».

A Hong Kong la stampa indipendente rischia di sparire
I cittadini protestano dopo la chiusura dell’Apple Daily (Getty Images)

Per il momento, il pubblico può ancora accedere ai servizi di free press rimasti e alle testate straniere ma, in termini di informazione locale, «la scelta è diventata limitata e c’è il rischio che le notizie arrivino alle loro orecchie filtrate attraverso la lente di Pechino», ha aggiunto Rogers. Ecco perché i ricercatori hanno chiesto ai governi di intervenire con una certa urgenza, offrendo assistenza ai reporter di Hong Kong intenzionati a emigrare e a continuare la loro attività con una corrispondenza dall’estero. Oltre a imporre la fine della censura con sanzioni stringenti. «La comunità internazionale deve mobilitarsi», ha concluso Rogers, «non è ammissibile che queste gravi violazioni rimangano impunite».

Vanessa Incontrada al centro delle polemiche di Selvaggia Lucarelli per la foto usata sulla nuova copertina di Vanity Fair di Agosto.
  • Gossip
Vanessa Incontrada, Selvaggia Lucarelli contro la foto: «Ha rotto il…»
Le polemiche dopo la nuova copertina di Vanity Fair, che non sembra gradita nemmeno a Sabrina Ferilli. 
Annarita Faggioni
Chi è Allegra Gucci e che lavoro fa? La secondogenita di Maurizio e Patrizia Reggiani ha pubblicato un libro sulla storia della sua famiglia.
  • Attualità
Allegra Gucci, chi è e che lavoro fa la figlia di Maurizio e Patrizia Reggiani
Chi è Allegra Gucci e che lavoro fa? La secondogenita di Maurizio e Patrizia Reggiani ha pubblicato un libro sulla storia della sua famiglia.
Virginia Cataldi
Zuckerberg e i selfie in vacanza: un elogio della normalità
  • Gossip
Selfie della gleba
Pose ammiccanti, rughe piallate, rotolini cancellati. Anche se per le ferie abbiamo speso l'ultimo centesimo dei nostri risparmi sui social dobbiamo apparire perfetti, bellissimi, giovanissimi. Mentre Zuckerberg, padrone di Facebook e Instagram, posta scatti sciatti e low profile. Dove abbiamo sbagliato?
Barbara Massaro
  • Attualità
Incidente in Croazia, autobus diretto a Medjugorje si ribalta: 12 morti
Si tratta di uno dei più gravi incidenti stradali nella recente storia del paese. Altre 31 persone sono ricoverate di cui 19 in gravi condizioni. 
Debora Faravelli
Stasera 7 agosto su Iris arriva Anna Karenina, tratto dall’omonimo romanzo di Tolstoj. Dai riconoscimenti alla critica, cosa sapere sul film.
  • Tv
Anna Karenina stasera su Iris: trama, cast e 5 curiosità sul film
Stasera 7 agosto su Iris arriva Anna Karenina, tratto dall’omonimo romanzo di Tolstoj. Dai riconoscimenti alla critica, cosa sapere sul film.
Redazione
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021