Dopo un anno di assenza, si è corsa ieri, domenica 24 ottobre, la Standard Chartered Hong Kong Marathon, primo grande evento sportivo dell’ex colonia britannica organizzato dopo la pandemia. Ben 15 mila persone hanno potuto partecipare a una sola condizione. Non era loro possibile mostrare su vestiti o tatuaggi alcun tipo di slogan politico. Al bando, tra gli altri, la frase «Add oil» (letteralmente, aggiungi olio), oggi sinonimo di incoraggiamento, ma ampiamente usata durante le proteste che hanno scosso il paese nel 2019 e fatto infuriare Pechino.
I casi documentati da Hong Kong Free Press
I media locali, tra cui Hong Kong Free Press e Citizen Media, hanno riferito che una donna è stata scortata dalla polizia in uno spogliatoio per cambiarsi i pantaloncini, troppo corti per coprire un piccolo slogan tatuato sulla gamba. Un altro uomo ha invece dovuto mascherare alcuni tattoo con del nastro adesivo. Come riporta oggi anche il Guardian, Hong Kong è ormai un ambiente ipersensibile per quanto riguarda la sfera politica, tanto da punire anche le minime espressioni di dissenso e opposizione nei confronti del governo. L’esposizione di slogan anti-governativi possono infatti portare persino alla detenzione. Le autorità sono state accusate di aver usato anche le restrizioni contro il Covid-19 per sedare o mettere al bando ogni forma di raduno politico.
Marathon runners with "Hong Kong, Add Oil" tattoos are made to cover up their tattoos before continuing with the race. This year's run has transformed into an obstacle course, with a large police presence at the start and along the course. What a waste of taxpayer dollars. https://t.co/nxJvwQRrGK pic.twitter.com/sK69L8vHib
— K Tse (@ktse852) October 24, 2021
«Gli organizzatori condannano fermamente chiunque utilizzi la Standard Chartered Hong Kong Marathon come piattaforma per trasmettere e promuovere messaggi politici», hanno dichiarato le fonti governative. Per questo è stata adottata una linea di tolleranza zero nei confronti dei partecipanti, coinvolgendo nei controlli anche le forze dell’ordine. Intanto, il capo del servizio civile Patrick Nip Tak-kuen ha definito il ritorno della maratona come un simbolo di successo nazionale contro la pandemia. A riportare la notizia è stato il South China Morning Post, che ha anche ricordato come il basso numero di runner rispetto al solito sia frutto del divieto di partecipazione agli stranieri.
Restrizioni ancora forti in Cina e a Taiwan
Hong Kong, come la Cina continentale e Taiwan, sta infatti ancora adottando forti restrizioni contro il virus a dispetto delle riaperture nel resto del mondo. L’ex colonia britannica prevede persino una quarantena di 21 giorni – la più lunga del mondo – per coloro che giungono dall’estero. Diversi esperti non hanno fatto mancare il loro dissenso, certificando come un isolamento così lungo non porti nessun vantaggio, anzi conduca a una destabilizzazione mentale dell’individuo.